“Quell'uomo” disse Acerno ad Altea “altri non è che un falso, un bugiardo. Una serpe pericolosa come quella che ha morso mio figlio...” i suoi occhi erano carichi di rabbia “... magari potessi schiacciarlo e farlo a pezzi, per poi bruciarlo e sotterrarlo con le mie mani! Purtroppo, però, mia moglie sembra avere una cieca fiducia in lui...”
“Tornerete al castello, maestà?” chiese il servitore.
“Si...” annuì il re “... prendo i cavalli.
Il servo allora fissò Altea con uno strano sorriso.
Guardava le vesti bagnate della ragazza.
“Vedo che è stato un piacevole pomeriggio, milady...”
Un attimo dopo tornò Acerno con i loro cavalli.
“Venite con noi, milady, o restate a prendere il Sole in attesa di asciugare i vostri vestiti?” Domandò il re alla ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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