Il servitore rispose con un ghigno a quello sguardo di sfida di Altea.
Subito dopo, i tre si incamminarono verso il castello.
Giunsero al maniero poco dopo e immediatamente Acerno corse nella sala del trono, facendo segno ad Altea di seguirlo.
Lì trovarono lady Armelia.
“Vedo che sei tornato...” disse fissando Acerno “... i tuoi piaceri al fiume sono dunque stati così brevi?” Lanciando poi un'occhiata ad Altea.
“Mi è stato riferito che è ritornato quell'uomo...” fece il re.
“Sono stata io a farlo chiamare.” Lo interruppe lei. “E' l'unico che può salvare mio figlio.”
“E' anche mio figlio!”
“Davvero?” Fissandolo lei. “Eppure a te non sembra preoccupare troppo la sua sorte... visto il modo in cui trascorri il tuo tempo...” e guardò di nuovo Altea.
“Di cosa ti lamenti?” Replicò lui. “Sei tu che hai deciso di chiuderti in quella stanza che sembra essere ora un santuario! Se tu non fossi così fredda...”
“A me è indifferente cosa fai.” Lo interruppe di nuovo lei. “A me interessa solo di mio figlio.”
“Già!” Esclamò lui. “Questa la verità! Per te esiste solo il bambino!”
“Sono sua madre!”
“Ma sei anche mia moglie!”
“Basta!” Gridò lei. “Basta, ti odio! Ti odio! Perchè quel serpente non ha morso te? Perchè il mio bambino e non te? Vorrei vederti morto! Morto!”
“Un giorno accadrà...” mormorò lui, per poi uscire dalla sala.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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