L'uomo fissò Talia ed annuì.
Poi, ascoltando ancora la ragazza, alzò gli occhi verso la strada che si apriva davanti a loro.
“Gioia Antica” disse “è abitata da due razze diverse ed opposte, che si dividono quella terra sin dalla fondazione della città.”
“Razze opposte?” Ripeté Guisgard. “Che volete dire? Che vi abitano due differenti etnie? E in cosa differiscono? Nel colore della pelle? Nelle tradizioni? O forse nel proprio Credo?”
“Fissandoli” rispose l'uomo “non notereste differenze. Hanno aspetto comune, come noi e come tutti coloro che abitano questi luoghi. Le vere differenze sono interiori. La popolazione di Gioia Antica si divide in due razze... una di veritieri ed una di mentitori.”
“Come sarebbe?” Incuriosito Guisgard.
“Gli uomini di una razza” spiegò l'uomo “dicono sempre e solo la verità, mentre quelli dell'altra razza mentono costantemente e spudoratamente.”
“E come è possibile riconoscerli?” Chiese il cavaliere. “Insomma... avranno dei tratti distintivi...”
“Si sa solo” rispose l'uomo del pozzo “che una razza veste sempre di rosso e un'altra sempre di verde. Ma nessuno sa dire quale colore indichi i veritieri e quale i mentitori.”
“Che assurdità!” Esclamò Guisgard.
“Credete?” Fissandolo l'uomo. “Gioia Antica non è una città comune... nessuno, fra quelli partiti a cercarla, è mai tornato per raccontarla e descriverla... si sa solo che sorge, ammesso che esista davvero, sulla via che corre lungo il confine Settentrionale del ducato... idealmente, come una strada che lega questa terra ad un'altra terra...”
“Quale?”
“Sygma...” disse l'uomo.
“Perchè tutti la cercano?”
“Perchè Gioia Antica non è una città come le altre.” Rispose l'uomo. “Essa rappresenta la più alta metafora della vita con i suoi opposti... il mondo è diviso nella Gioia e nella tristezza, nel bianco e nel nero, nel Bene e nel Male... non esistono altre condizioni per l'umana natura... chi vi dice di essere sereno o tranquillo in realtà è solo prossimo ad uno di quei due stati universali... la tranquillità o è rassegnazione, o preludio alla Gioia o alla tristezza... questo è il mondo nella sua assoluta ed immutabile condizione... e Gioia Antica, con i suoi opposti, riesce a ritrarre il mondo in maniera perfetta...”
Guisgard allora si voltò a fissare la strada, avvertendo un senso di inquietudine e smarrimento.
Poi si avvicinò a Talia.
“Cosa ne pensi, Gioia?” Sussurrò. “Non credo ci sia molta scelta... tu cosa vuoi fare? Ti senti di proseguire?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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