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Vecchio 23-07-2012, 03.01.36   #2843
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Una moltitudine di volti, sguardi ed espressioni si muoveva in ogni dove, uscendo dalle porte, sbucando da qualche vicoletto, arrivando dalla strada, e persino saltando giù da qualche bassa loggetta.
Quella ressa sembrava spuntare ovunque, come funghi selvatici in un bosco, formata da ragazzini, donne con bambini, borghesi, contadini, operai, passanti, accattoni, qualche tipo dal volto bieco e qualcun altro dall'aspetto grottesco, tutti che parlavano, gridavano, gesticolavano, ridevano e si sbracciavano.
Dalle finestre e dai balconi c'erano persone che guardavano nelle strade e che presentavano le più disparate espressioni.
Così, qualcuno guardava divertito, qualcun altro incuriosito, altri ancora infastiditi o semplicemente indifferenti.
Sangò fece cenno a Guisgard, che aveva sempre Talia per mano, di seguirlo e di non perderlo mai di vista in quel baccano.
Ad un tratto, passando davanti ad un piccolo banchetto messo su ad un angolo di strada, una vecchietta prese l'altra mano di Talia, come a volerli far fermare davanti alla sua bancarella.
“Miei signori...” disse con la sua voce roca “... vi faccio assaggiare un'autentica primizia... guardate che splendide perle!” Cominciando a tagliare un melone dall'aspetto sodo e maturo. “Dovete per forza assaggiarne una fetta!”
“No, davvero...” sorridendo Guisgard.
“Niente storie, messere!” Decisa la vecchia. “Volete forse privare la vostra bella dama di questa squisitezza? Su, forza... eccovi due belle fette tutte per voi!” E servì loro due fette di melone, di un arancione vivo e dalla polpa corposa.
“Mi sa che ci tocca...” sussurrò Guisgard in un orecchio a Talia “... però dall'aspetto sembra buono...”
Il cavaliere prese allora una di quelle due fette e dopo averla pulita ben bene dai semi e tagliatala, ne fece assaggiare un pezzetto a Talia.
“Anche voi dovete assaggiarlo, messere!” Esclamò la vecchia.
Guisgard annuì sorridendo e ne prese un po' dall'altra fetta.
“Si, è dolce come il miele!” Disse il cavaliere, suscitando la soddisfazione della vecchia.
“Signori e signore!” All'improvviso una voce. “Avete oggi una grande occasione! Quella cioè di vedere all'opera l'uomo più forte del mondo! Ecco a voi... Goros, il guercio!” Fece il banditore, presentando un omone dalla stazza impressionante che gli stava accanto. “Avanti, chi vuol sfidarlo a Braccio di Ferro? Chi riuscirà a batterlo si guadagnerà un bel gruzzolo di monete! Avanti, nessuno vuol tentare l'impresa?”
Guisgard fissò Sangò con una smorfia ironica.
“Forse vuol tentare quel cavaliere!” Disse il banditore indicando Guisgard.
“Cosa?” Stupito questi. “Io? No...” scuotendo il capo.
Ma subito la gente che era lì cominciò ad incitarlo.
“Forza!” Esclamò il banditore. “Avete paura? Non volete mostrare il vostro valore davanti alla vostra bella dama?” Facendo segno a Talia. “Oppure i muscoli del nostro Goros vi spaventano a tal punto? Forse non siete un cavaliere” ridendo “ma qualche altra cosa... coccodè... cooccodè...” agitando le braccia ed assumendo un'espressione idiota.
Tutti allora cominciarono a ridere e ad imitare i versi del banditore.
“Come sarebbe?” Gridò Guisgard. “Ci vuole ben altro di quel gigante per spaventarmi!” Si voltò poi verso il menestrello. “Attento a Talia.” Disse. “Tra meno di un minuto sarò già ritornato. Aspettami.” Rivolgendosi poi alla ragazza.
E balzò sul palco dove si trovava il banditore ed il suo colosso.
“Sono pronto!” Esclamò il cavaliere.
Il banditore sorrise ed indicò un piccolo tavolo.
“Che la sfida abbia inizio!” Proclamò.
I due sfidanti allora presero posto e un attimo dopo le loro mani erano giù strette l'una nell'altra.
“Ehi, vuoi intimorirmi con la tua presa, amico?” Fece Guisgard.
Goros si limitò a sorridere.
“Via!” Urlò il banditore.
La sfida iniziò e subito il gigante cominciò a far valere la sua forza.
Guisgard tentò di resistere, ma la potenza di Goros era decisamente fuori dal comune.
E alla fine, rischiando di rompersi il braccio, il cavaliere fu sconfitto dal poderoso colosso.
“Goros è il vincitore!” Gridò il banditore, tra gli applausi dei presenti. “Ma un applauso lo merita anche il nostro coraggioso e forse ora un po' malconcio cavaliere!” Indicando Guisgard.
Ed un nuovo applauso, accompagnato da qualche risata, si alzò da quella baraonda.
Ma il chiasso aveva attirato alcuni soldati vicino al palco di Goros.
“Ehi, cosa ci fa una così bella ragazza in mezzo a questo casino?” Disse uno di quelli, avvicinandosi a Talia.
“Sergente Iwan, vi vedo in buona compagnia... continuiamo da soli il giro d'ispezione?” Chiese sorridendo un altro di quei soldati a quello che aveva parlato a Talia.
“Si, continuate pure da soli...” rispose Iwan, senza smettere di fissare Talia “... io vi raggiungerò dopo... forse...” ed accarezzò il volto della ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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