Camminavamo in quella città, ma c’era così tanta confusione e un frastuono così assordante che faticavo ad orientarmi dal momento che non potevo vedere. Non ero preoccupata perché Guisgard era vicino a me, ma quasi inconsciamente stringevo la sua mano probabilmente più del necessario e concentravo tutta la mia attenzione sulla sua voce, in modo da essere più che certa di non perderlo.
Assaggiammo quella frutta e sorrisi alle sue parole, ma poi quel banditore si intromise ed un istante dopo grida e risa ci accerchiarono...
“Guisgard... no... aspetta!” dissi, tentando di trattenerlo, ma il suo braccio scivolò via dalla mia mano e subito lo sentii allontanarsi...
Sospirai...
Ma lui era impulsivo... in fondo lo era sempre stato...
Mi concentrai di nuovo sulla sua voce, dunque... era lontana, ma potevo sentirla... sorrisi... e allora mi accorsi di essere tranquilla, dopotutto... ero tranquilla perché sapevo che poteva allontanarsi, ma non mi avrebbe mai lasciata.
Poi la sfida terminò ed un nuovo fragoroso applauso si levò tra la folla, tra nuove grida e risa... ed io pensai che a Guisgard non era mai piaciuto perdere e che questo, quando talvolta accadeva, da bambini, lo metteva molto di malumore... malumore che poi sempre aumentava quando, immancabilmente, il Maestro giungeva a rimproverarlo per quel suo intransigente orgoglio... ed erano poi quelle le volte in cui a me occorreva sempre tutto il pomeriggio per fargli dimenticare l'onta, la rabbia ed il malumore...
Sorrisi a quei ricordi.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Si, continuate pure da soli...” rispose Iwan, senza smettere di fissare Talia “... io vi raggiungerò dopo... forse...” ed accarezzò il volto della ragazza.
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Sussultai a quel contatto.
Ero tanto concentrata sulle voci di Guisgard e del battitore e su quei miei ricordi, che non avevo affatto udito le voci proprio intorno a me. Sobbalzai, dunque, e istintivamente arretrai di vari passi...
“Chi siete?” domandai.