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Vecchio 24-07-2012, 16.18.33   #2864
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Le grida nella piazza e le grida della mia mente si confondevano e si sovrapponevano in me in una calca di emozioni contrastanti... la paura, lo smarrimento e lo sconcerto avevo poi lasciato posto a quel vivo moto di sollievo quando avevo di nuovo udito la voce di Guisgard, poi quel battibecco, le provocazioni, la rissa e di nuovo avevo avuto paura... avevo avvertito una mano sul mio braccio, allora, e la voce di Sangò che mi tirava indietro, togliendomi dalla mischia... avevo gridato ed avevo chiamato Guisgard... avevo pregato che si fermassero... ma la mia voce si perdeva nella confusione generale quasi fosse null’altro che un soffio...
Tentai di farmi avanti, allora... non sapevo dove, ma non mi importava... eppure Sangò me lo aveva impedito... avevo udito la sua voce vicino a me, anche se non avevo ascoltato le sue parole...
Tremavo... tremavo tanto forte che a stento riuscivo a tenermi in piedi sulle ginocchia... tremavo perché non sapevo che cosa stava accadendo e non sapevo che cosa fare... avevo sentito l’uomo di nome Iwan dire ai suoi di tenere fermo Guisgard e di nuovo avevo gridato, e di nuovo avevo tentato di lanciarmi verso di loro... ma Sangò, ancora una volta mi aveva tenuta indietro quasi a forza...
E poi, improvvisamente, nella piazza si era fatto il silenzio ed io avevo udito distintamente il rumore di cavalli... poi una voce...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Ad un tratto si udirono dei nitriti e subito la folla si spostò per far avvicinare alcuni uomini a cavallo.
“Cosa succede qui?” Gridò un militare.
“Stiamo dando una lezione a questo vagabondo, signore...” disse Iwan.
“Vi avevo mandato per controllare le strade” con tono fermo il nuovo arrivato “e non per causare disordini! Lasciatelo!”
E subito i soldati lasciarono Guisgard, che cadde a terra ansimando.
“Cosa ha fatto per meritarsi di essere pestato da cinque soldati di sua Maestà?” Chiese il militare.
“Cercava rogne, signore...” rispose Iwan.
“A voi devono interessare solo i criminali o i sovversivi.” Fissandolo il militare. “E vanno arrestati, non pestati pubblicamente. Ora disperdete questa folla e tornate subito in caserma. E' un ordine che non ripeterò.” E andò via.
I soldati allora mandarono via i presenti, facendo tornare così la calma nella strada.
“Fra noi non è finita, cane...” mormorò Iwan a Guisgard, che era ancora a terra, per poi andare via.
E solo allora, finalmente, sentii la mano di Sangò allentarsi sul mio braccio, per poi lasciarlo. Ed io, subito, mi lanciai avanti...
“Guisgard...” mormorai, trovandolo per poi inginocchiarmi di fronte a lui ed abbracciarlo forte “Oh, Guisgard... mi dispiace così tanto... è stata tutta colpa mia... io... io non volevo... ma non sapevo che cosa fare... e...”
Tremavo... e questo si ripercuoteva anche sulla mia voce, rotta e spaventata...
“Cosa ti hanno fatto?” domandai poi, piano, muovendo la mano a sfiorargli appena il torace “Vuoi che torniamo alla locanda?”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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