Umans sorrise a quelle parole di Talia.
“Samod, milady.” Disse l'uomo che era giunto con Umans. “Il mio nome è Samond.”
“Già...” intervenendo Guisgard “... perchè siete giunti fin quassù? Eppure non è una strada battuta o conosciuta questa... ammesso che non debba credere alla mia prima impressione...”
“Ossia?” Fissandolo Umans.
“Che ci stavate seguendo.” Rispose il cavaliere.
“Cavaliere...” con un lieve sorriso Samond “... non lasciatevi sedurre dalla tentazione di ritenervi più importante di quanto in realtà non siate... seguirvi? E perchè mai? Un cavaliere di ventura ed una ragazza...” fissando per un momento Talia “... senza il dono della vista non credo possano affascinare a tal punto, da giungere a sfidare queste regioni inesplorate. O forse siete in realtà due nobili amanti in fuga? Magari eredi di una fortuna non indifferente? Con alle calcagna un padre o un promesso sposo deluso e geloso? Romantico, senza dubbio, ma ahimè poco verosimile.” Sorrise di nuovo. “O magari, perchè no, voi con una taglia sulla testa e lei innamorata a tal punto da rinunciare a tutto per voi. Epico e poetico, c'è da dire, ma esistono amori simili? Forse, ma sono rari.”
Uman scoppiò a ridere.
“Che gioco è?” Fece Guisgard.
“Siete voi che l'avete cominciato.” Mostrandosi tranquillo Samond. “Io ho solo preso la palla al balzo.”
“Invece” disse Umans “la verità è molto meno evocativa, amico mio... siamo solo in cerca di un luogo dove trovare un buon lavoro e mettere radici.” Annuendo. “E solo per un fortunato caso ci siamo incontrati. Piccolo il mondo, vero?”
“Già, piccolo e affollato.” Arrivando la locandiera. “Cosa vi servo?”
“Vino, ovvio.” Ridendo Umans.
“Allora?” Tradendo nervosismo Guisgard. “Avevi parlato di un piano... ebbene?”
“Ecco...” mormorò Umans “... prima di giungere qui, io e Samond siamo arrivati in città... sapete, pensavamo di pernottare lì, ma poi ci hanno detto che questa era l'unica locanda...”
“Dunque?” Fissandolo Guisgard.
“Dunque abbiamo un po' girovagato, per conoscere il posto...” fece Umans “... e abbiamo intravisto una... si, insomma, una di quelle case di piacere... non che ci interessino questo genere di cose...” lanciando un'occhiata verso Talia “... ma sapete... la stradina caratteristica, la casa particolare, con drappi e tendine alla moda delle grandi città... e poi quelle avvenenti signorine che passeggiavano sull'ingresso... insomma, tutto è fatto per attirare l'attenzione di noi altri...”
“Vieni al punto, stramaledizione!” Esclamò Guisgard.
“Beh...” mormorò Umans “... l'idea è quella di fare incontrare il nostro soldato da solo con lady Talia...”
“Cosa hai detto, pezzo d'idiota?” Prendendolo per il bavero Guisgard. “E' questo il tuo piano?”
“Aspettate!” Liberandosi da quella presa Umans. “Avete la testa più calda di un braciere ardente!” Accomodandosi la camicia. “E' a causa di questi vostri colpi di testa che finite sempre per mettervi nei guai! Vi stavo spiegando il piano, ma mi avete interrotto... dicevo... si, far incontrare quel soldato con una donna, ma non per forza di cose con la vostra amica...”
La locandiera portò il vino a tavola.
“E con chi allora?” Fissandolo Guisgard. “Vorresti forse tu travestirti da donna?”
“Io? No... ho una faccia troppo virile, io... magari voi... si, vi ci vedo proprio...” e rise.
“Sei venuto qui per scherzare?” Seccato Guisgard.
“Nervosetto il tuo amico...” fece Samond fissando Umans.
“Massi, scherzavo...” divertito questi “... intendevo dire che sostituiremo lady Talia con un'altra donna... magari con i capelli dello stesso colore, con un velo in testa e con il favore della sera il nostro soldato non si accorgerà di nulla...”
“Che sciocchezza...” scuotendo il capo Guisgard “... dove troveremo poi questa fantomatica donna da sostituire a Talia?”
“In quella casa di piacere, amico mio.” Rispose Umans. “Anzi, andremo adesso stesso, io e voi, a sceglierne una adatta. Piano geniale, vero?” E rise di nuovo.
“Se quel sergente” disse Sangò “dovesse accorgersi del trucco, per voi sarebbero guai grossi...”
“Non avete molta scelta...” mormorò Umans “... o questo mio piano, o lasciare subito la città... e voi non potete tornare indietro...” lanciando poi un'occhiata rapida verso Samond.
“Non lo so...” incerto Guisgard “... non lo so... ci voglio pensare su... ora però riporterò Talia in camera... è tardi e deve riposare...”
“Si, ma rammentate che non abbiamo molto tempo.” Fissandolo Umans.
Guisgard annuì e presa Talia per mano, insieme tornarono nella loro stanza.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|