“Altea, sono io...” disse di nuovo il maestro “... non mi riconoscete?”
Allora Fyellon corse verso la finestra per guardare fuori.
“Restate dove siete, Altea.” Ordinò alla sua compagna di viaggio. “E non rispondete più.” Aprì allora la finestra. “Chiunque siete la fuori...” urlò “... andate al diavolo e cercate di restarci!” Portò la mano sulla sua spada.
Ad un tratto la voce che affermava di essere il maestro cessò ed un irreale silenzio scese tutt'intorno.
Poi, all'improvviso, cominciarono ad unirsi dei passi.
Prima lenti, poi sempre più veloci.
“Questi passi...” mormorò Fyellon “... sono gli stessi che ho udito nel bosco... sono loro!” Urlò.
Sulla casa, allora, cominciò a cadere una pioggia di frecce incandescenti, colpendo ogni cosa e facendo divampare in un istante un grande incendio.
“Maledizione!” Con rabbia il cavaliere. “Vogliono costringerci ad uscire!”
Il fumo cominciò ad invadere l'interno della casa e l'aria divenne subito irrespirabile.
“Se restiamo ancora qui” disse Fyellon “moriremo asfissiati... ma se usciamo ci attaccheranno le Locuste!”
Intanto, i tre fanciulli, iniziarono tutti a tossire a causa del fumo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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