Questa notte le bianche case splendevano alla luna,
crepuscoli di vento e di pioggia assopiscono la tarda estate,
non domandarmi dove mi condurrà il prossimo viaggio,
seguirò solo l'eco dei passi incerti del mio vecchio cuore,
porterò con me la polvere dei ricordi,
una bisaccia di emozioni da assaporare,
e quando sarò lontano, sarò alla fine guarito...
Abbraccerò il tuo volto disegnato con pastelli d'oltremare,
ogni qualvolta gli elementi arcani turbineranno nelle mie ossa,
disperderò nella coltre di nebbia l'ancestrale legame,
diverrò ombra del passato che invase uno strano presente,
sarò traccia di pensieri e di farneticanti scritti,
e qaundo sarò lontano, sarò alla fine guarito...
Raccoglierò lacrime di rugiada tra le grigie fronde di montagna,
per trasformarle in sorrisi indorati fatti di gioia e di giubilo,
verso quel Destino beffardo che mi rese corporale nell'incorporalità
e mi permise di contemplare ed ammirare la tua anima,
così meravigliosamente leggera ed eterea da potermi conquistare,
e quando sarò lontano, sarò alla fine guarito...
Non lascerò essiccare i fiori che adornano la mia fronte,
sul tappeto che le tue mani antiche hanno ricamato per me,
non lascerò che il corvo di mare banchetti sul nostro cibo,
apparecchiato senza indugio per ristorare l'anima errante,
e quando sarò lontano, sarò alla fine guarito...
Sorgeranno zampilli di uno specchio d'acqua calma,
dal ventre fecondo dalla madre terra per ristorare la tua sete,
ed in quel preciso, interminabile, e fuggevole istante,
potrai rivedere il mio volto rispecchiandosi attraverso il tuo,
poichè il legame oltre le brume per incanto divenne materia,
ed il tempo non potrà disperdere nel vortice delle anime in disuso,
e quando sarò lontano, sarò alla fine guarito,
e canterò ancora di te...e canterò ancora per te...
come un'anomalia...come una speranza...
come una certezza...come un bisogno.
Taliesin, il bardo