Amici, non sono io che devo ringraziarvi o lusingarmi per tutte le vostre belle parole.
E credo di poter dire che neanche al nostro anonimo marinaio interessi leggere di complimenti e lodi.
Forse egli è già salpato per chissà quale porto dimenticato, facendo rotta verso isole lontane, sognando di riconoscerle per quelle Felici che i bardi amano cantare nei loro versi.
Si dice che leggendo si arrivi a comprendere l'anima dell'autore di uno scritto.
E forse quel marinaio è un po' Sinbad, affascinato dalle meraviglie che ogni viaggio racchiude, o forse Marco Polo, inebriato dai racconti uditi su un Oriente esotico e lontano.
O forse è un po' come il Conte di Montecristo che, del tutto indifferente ai tesori del mondo ed alla compagnia dei suoi simili, cerca solo di perdersi nell'infinito mare della solitudine.
O magari, chissà, è molto più simile ai selvaggi eroi salgariani, nati dalla pura fantasia di un autore che mai aveva visto dal vivo i meravigliosi posti descritti nei suoi romanzi.
O forse io sto solo farneticando su quello scritto, illudendomi di riconoscere l'anima di un uomo ormai lontano.
Già, chissà chi sarà davvero quell'anonimo marinaio.
Ogni uomo è diverso l'uno dall'altro, ci hanno insegnato.
Ma forse qualcosa ci lega ad alcuni uomini in particolare.
E per questo che io sento quasi di provare e condividere con quel marinaio la sua stessa inquietudine oggi.
Allora forse posso ben interpretare il suo desiderio di non voler alcun complimento o commento per queste sue parole.
Parole che di certo non ci appartengono.
Appartengono al mare e ad esso, credo, sia giusto abbandonarle...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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