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Buongiorno Giovani Viandanti,
undici anni fa era una giornata sonnecchiante come quella odierna, il mondo era ancora immerso nel tepore estivo, le chiassose città avevano appena ricominciato a sbuffare con le loro macchine infernali simili a bisonti infuriati, e mentre le campagne raccoglievano i frutti appena maturi di una stagione entusiasmante, l'uomo comune accucciato all'ombra delle Grandi Torri, contemplava la sua vita passata e quella futura, come in una sorta di rinascita nella nuova stagione che era appena cominciata, come il contadino di Rodolfo il Gabro, angosciato nell'attesa di un cambiamento epocale...
La Storia, Maestra di Vita, non può essere relegata nel goliardico e sicuro passo di un'apparente e bizzarra modernità, perchè il problema dell'Uomo moderno, e forse anche di quello antico, è dimenticare...
Senza retorica alcuna, per non dimenticare.
Buongiorno Camelot...
Buon undici settembre dell'anno di grazia dumilaedodici.
Taliesin, il bardo
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