A quelle parole di Elisabeth, il misterioso uomo tentò di alzarsi, ma la ferita gli impedì ogni movimento brusco.
“Dannate...” disse “... cosa volete da me? Pechè non mi consegnate subito ai soldati? Volete la mia storia? E perchè mai? Cambierebbe qualcosa per voi? Resto pur sempre un fuorilegge!”
“Chi siete dunque?” Chiese Ingrid.
“Il demonio!” Urlò l'uomo. “Sono come il demonio! Sono condannato!”
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Sono io, il padrone dell'albergo...” disse dall'esterno “... perdonate per l'ora, ma qui ci sono dei soldati e devono fare un controllo nelle vostre stanze... apriteci, per favore...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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