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Vecchio 03-10-2012, 19.06.25   #160
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elisabeth entrò così sotto le lenzuola, facendo quasi da scudo col suo corpo per impedire ad altri di vedere il misterioso fuggitivo.
Ingrid restò in un primo momento quasi interdetta davanti all'idea che aveva avuto Elisabeth.
Avrebbe voluto probabilmente protestare contro quell'avventata e malsana, per lei, trovata, ma la paura del momento era troppo forte.
Si segnò tre volte e poi, tremante, aprì finalmente la porta.
Nella stanza entrarono così il padrone dell'albergo e i militari.
“Perdonateci, milady...” disse il proprietario nel vedere a letto Elisabeth “... ma purtroppo stiamo facendo questo anche per la serenità e la tranquillità di voi clienti... vedrete, occorreranno solo pochi minuti. Dobbiamo accertarci che nessuno sia entrato qui a vostra insaputa.”
Il sergente allora ordinò ai suoi di controllare in giro.
Trascorsero così diversi momenti nei quali la tensione sembrava potersi quasi tagliare con un coltello.
Elisabeth vedeva Ingrid pallida e tremante che si guardava intorno, per poi fissare, quasi a cadenza regolare, il letto nel quale lei si trovava insieme a quell'uomo.
La sua attenzione però non era solo per la balia, ma anche per quel fuggitivo che ora si trovava nascosto con lei sotto le coperte.
Poteva avvertire il suo respiro ed il calore del corpo di quell'uomo contro il suo, insieme alle sue mani che per il poco spazio erano praticamente sui fianchi e sulla schiena della donna.
E mentre i soldati cercavano in giro, il sergente, rimasto nella stanza con il proprietario e le due donne, cominciò a fissare la balia.
“Comprendo che l'ora sia tarda” mormorò “e per questo mi chiedo come mai voi non siate ancora a letto... forse vi ci vorrà ancora un po' per abituarvi al clima di Las Baias.”
“Si...” balbettò Ingrid “... si... è... è proprio così...”
“Allora” fece il militare “di sicuro avrete, se non visto qualcosa nelle strade, almeno udito rumori da li provenienti... giusto?”
A quelle parole del sergente, Ingrid cadde nel panico e senza rispondere nulla si voltò a fissare Elisabeth, quasi ad invocare il suo aiuto.
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