“C'è poco altro da dire, signorina...” disse Passapour a Talia “... il Comandante” come lui chiamava Arkwin “è in queste condizioni a causa della cancrena causatagli da una ferita. Eravamo riusciti a sfuggire alle navi olandesi che pattugliavano il passo, ma poi ci attaccarono dei predoni slavi... era l'albeggiare di un Martedì e troppo tardi ci accorgemmo di quella nave pirata che puntava verso di noi... ci raggiunsero e scoppiò un violento scontro sul ponte della nostra imbarcazione... io stesso sono vivo per miracolo e questo solo grazie al Comandante... lui invece fu colpito alle spalle e cadde in acqua... la nostra nave prese fuoco e noi superstiti trovammo rifugio saltando in mare... ripescammo vostro nonno dopo qualche ora, in fin di vita... e in questa triste condizione ha espresso il desiderio di poter vivere insieme alla sua famiglia...” fissò il vecchio Arkwin e poi di nuovo Talia “... anche se forse la nostra presenza potrà recare fastidi a vostro padre...”
In quel momento il vecchio nonno di Talia fissò Passapour e sgranò leggermente gli occhi.
Il fedele servitore si chinò verso di lui e Arkwin bisbigliò qualcosa al suo orecchio.
“Vostro nonno mi chiede di domandarvi, signorina...” rivolgendosi Passapour a Talia “... siete felice?”
“Ricorda, bambina mia...” disse Arkwin a sua nipote, proprio mentre fissavano insieme quel meraviglioso tramonto spegnersi nel mare “... chi tiene a te, chi ti ama davvero, non può far a meno di chiederti se sei felice... perchè la tua felicità è la felicità di chi ti ama...”
Quel ricordo, ridestato dalle parole di Passapour, attraversò per un momento il cuore di Talia, per poi svanire nel debole chiarore degli occhi del vecchio Arkwin.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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