Dannato pirata, come se si potessero paragonare le attenzioni di una giovane schiava con l'incondizionato amore di una moglie.
Ma, tuttavia, avevo sentito più di un uomo fare quel ragionamento e non mi scandalizzava più come un tempo.
Gli taglierò quella mano io stessa, maledizione!
Giurai mentre mi sfiorava di nuovo il viso.
Mi lasciò sola, finalmente.
La luce della luna giocherellava con le onde del mare e una leggera brezza si era alzata da nord.
Lei era aggrappata al parapetto a scrutare l'orizzonte, immersa in un universo intero di pensieri.
"A che cosa pensa la mia bella principessa?"
Non l'aveva nemmeno sentito avvicinarsi.
"Domani arriveremo a Las Baias, mio valente capitano... E le nostre strade si divideranno." Disse continuando a fissare il mare, tentando di immaginare l'espressione dell'altro.
Poi si girò, e fissò negli occhi l'ufficiale, con un calmo sorriso "non vi mancheranno le nostre chiacchierate notturne?"
Lui la guardò con occhi tremanti, tese una mano come a volerle sfiorare la guancia ma nel vedere il disappunto nei suoi occhi di fermò.
"Clio...
La porta si spalancò di nuovo. Strappandomi ai ricordi.
Osservai distrattamente lo strano uomo che fece capolino nella stanza. Il cibo tra le sue mani aveva monopolizzato la mia attenzione. Cercai di ricordare l'ultima volta che avevo mangiato qualcosa, senza successo. La paura e il terrore mi avevano fatto dimenticare la fame. Ma quella misera zuppa mi sembrava ora la migliore delle leccornie.
Udii di sfuggita le sue parole, già col cucchiaio in mano.
Mi girai verso di lui con uno sguardo beffardo : "oh si, la guerra è la mia vita, combattere è la cosa che so fare meglio."
Poi cercai i suoi occhi e dissi : "le guardie del governatore, infondo, erano solo in cinque"
E strizzai l'occhio.
Ultima modifica di Clio : 07-10-2012 alle ore 21.26.06.
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