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Vecchio 10-10-2012, 18.50.33   #241
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Altea, riaperta la stessa pagina, riprese così la lettura del libricino.

“Da dove era spuntata quell'isola?
Questo ci chiedevamo.
Controllammo nuovamente le carte nautiche e studiammo la nostra posizione con una precisione ed un'attenzione mai utilizzate prima.
Non vi erano dubbi... nessuna mappa segnalava quella misteriosa isola.
Essa era fuori da ogni rotta conosciuta.
E di nuovo la delirante risata di Capitan Lanzaras si diffuse sulla nave, echeggiando nel sibilo del vento che aumentava sempre più.
Il mare infatti era sempre più agitato ed il vento ci spruzzava sui visi pioggia mischiata a salsedine, mentre il cielo era scosso da boati, con folgori che sembravano cadere come fuoco da quel manto di nuvole impenetrabili.
Contro un muro di ferro pareva sbattere la nostra nave nella sua rotta verso quell'isola.
Come se quello scoglio galleggiante fosse la dimora di oscuri demoni destatisi dal loro primordiale sonno.
Uno degli uomini mise in guardia il capitano, ammonendolo ad avvicinarsi ad un simile luogo, ma Lanzaras, folle e visionario, gli mozzò la testa con un improvviso colpo di sciabola.
“Il prossimo fra voi” disse il capitano, brandendo al vento la sua sciabola ancora intrisa del sangue vivo di quello sfortunato “che mostrerà debolezza o paura, gli farò rimpiangere di essere nato!”
Ma la tempesta non dava tregua ed il mare sembrava come posseduto da malvagi dei ostili.
Gli alberi cominciarono a scricchiolare sotto la foga del vento e le vele iniziarono a lacerarsi.
Ma niente di tutto questo fece desistere il capitano dai suoi folli propositi.
E alla fine, quasi per un insperato miracolo, vincendo la forza di quella natura avversa, riuscimmo a raggiungere quella misteriosa isola sbucata dal nulla...”

Ad un tratto, da una finestra semiaperta, un soffio di vento raggiunse la candela posta accanto al letto, spegnendone la fiamma e lasciando Altea nella penombra della stanza.
Fuori cominciava ad albeggiare e i primi rumori che iniziarono ad udirsi nella strada fecero comprendere alla ragazza che la città si stava svegliando al nuovo giorno.
Sentì poi dei rumori provenire oltre la porta.
Odette si era alzata e poco dopo altrettanto fecero anche i suoi genitori.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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