Cheyenne, uscita attorno all'albergo, riuscì a godersi la magia di quella sera, resa limpida e fresca dal vento che aveva cominciato a soffiare da Occidente.
Il crepuscolo era ormai svanito e le prime stelle iniziavano a luccicare nel cielo incantato.
Le sere in quei luoghi possedevano qualcosa di stregato.
Gli ultimi rumori del borgo che pian piano si spegneva, si mischiavano ai suoni che provenivano dal porto vicino.
Un canto non distante, lento e un po' malinconico, si diffuse nell'aria, forse ad opera di un marinaio o di un pescatore.
Ad un tratto Cheyenne udì dei rumori.
Ma era tutto buio e non vide nulla.
Eppure era certa di aver sentito qualcosa.
“Va da lei, Gon...” mormorò una figura nascosta poco distante e attenta a non farsi scorgere dalla ragazza “... su, obbedisci... come se fosse la tua padrona...”
E all'improvviso dal buio sbucò fuori la scimmietta, correndo con agilità fino in braccio a Cheyenne, facendole poi le coccole.