“Questo viaggio” disse Rynos a Cavaliere25 “durerà almeno un anno e mezzo... non faremo che brevi tappe e solo per caricare a bordo scorte e viveri. Capisci ora? Non abbiamo scelta o via di fuga... per un anno e mezzo subiremo le angherie del comandante... perciò” fissando i suoi quattro amici “dobbiamo far si che il signor Guisgard si ribelli...”
Intanto il viaggio della Santa Rita proseguiva.
Il capitano Sumond trascorreva gran parte a fissare le carte nautiche.
Le studiava con un'attenzione quasi ossessiva e maniacale.
Cercava rotte e tragitti che in qualche modo potessero accorciare i tempi di traversata, in modo da anticipare le aspettative dell'ammiragliato.
“Non possiamo subire altri ritardi...” disse fra se “... dobbiamo far si che le scorte durino il più possibile... acqua compresa...”
E in un tardo pomeriggio si presentò sul ponte.
Il crepuscolo avvolgeva l'orizzonte e nell'aria si diffondeva ormai solo il rumore delle onde sulle quali scivolava la Santa Rita.
Il capitano si avvicinò al barile con l'acqua e allontanò malamente un marinaio che beveva.
“Signor Guisgard...” chiamò Sumond “... mettete una sentinella al barile con l'acqua e fate portare il ramaiolo sul pennone di velaccio. Chiunque voglia bere, dovrà andarlo a prendere lassù... potrà berne uno solo e poi dovrà riportarlo su in cima. E' chiaro?”
“Siamo a corto d'acqua, signore?” Chiese Guisgard.
“Devo forse ripetervi l'ordine?”
“No, signore...” fissandolo il tenente “... è chiarissimo... un po' sconcertante, ma chiaro...”
“Bene.” Annuì Sumond. “Allora procedete e non pensate. Pensare sembra confondervi.”
“Si, signore...” mormorò Guisgard, con uno sguardo che tradiva inquietudine e rabbia.