Quel pranzo si stava svolgendo come il più classico e consumato copione dei pasti con mio padre e qualcuno dei suoi alleati: convenevoli, cerimonie, discorsi noiosi su traffici commerciali e alleanze più o meno auspicabili...
Juan Musan si era seduto accanto a me, ma io non gli avevo dato importanza... così come stavo accuratamente ignorando il suo sguardo che pure avvertivo su di me e così come evitai di mostrarmi sorpresa di fronte alla sua conoscenza del mio nome locale...
O almeno così fu finché quel curioso individuo non mi rivolse la parola direttamente, mettendomi così nella condizione di dover necessariamente parlare con lui...
Ruotai gli occhi su di lui a quelle parole, lentamente, e rimasi ad osservarlo per qualche momento... ero stupita dall'ostinazione con cui continuava a chiamarmi 'Analopel', nonostante l'evidente scontento di mio padre, così come da quello sguardo che continuava a tenere su di me, fermo ai limiti dello sconveniente...
Sì, ero stupita... ma non ero disposta a lasciarglielo intendere.
"Più piacevoli, voi dite..." dissi dunque, sorridendo appena con noncuranza "Oh, non credo che potrebbe esserci niente di più piacevole dell'udire Sua Eccellenza rassicurarci circa la nostra condizione..."
Mi voltai verso il Viceré, allora, e chinai appena la testa...
"Poiché è questo che si racconta, Vostra Grazia... la Vostra imperitura vocazione a tenere questi territori sgombri da pericoli e flagelli... questo per una dama è molto rassicurante..."
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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