I minuti passavano, le ore si susseguivano, eppure ero ancora chiusa in quella stanza, incapace di stare ferma.
Poi, udii dei rumori che senza dubbio provenivano dall'esterno, mi avvicinai alla finestra ma tutto quello che vidi furono dei pirati ubriachi di prima mattina che ridevano.
Ma poi capii a cosa si riferiva quel trambusto e mormorai una preghiera per l'anima tormentata di Dydas, che per un istante mi aveva fatto sognare la libertà.
Com'eravamo diverse, eppure non riuscivo a non provare una forte stretta al cuore pensando a lei, e alla sua miserabile fine.
Ma poi qualcuno entrò, strappandomi ai miei pensieri.
Citazione:
“Preparati...” disse il pirata alla ragazza “... tra poco partiremo e rivedrai il tuo futuro sposo... forse...”
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Quando mi lasciò sola mi buttai sul letto, in preda a uno sconforto e una paura che fino ad allora avevo ben sopito dentro di me.
Aveva un bel dire quel pirata, pensai, cosa dovrei preparare? Ho forse un bagaglio con me?
L'immagine di me che raccoglievo vestiti e gioielli in quel luogo mi strappò un sorriso.
Ma poi la tristezza sopraggiunse, perché sarebbe dovuto venire da me? Chi ero io per lui? Non certo la sua promessa sposa, solo qualcuno che maledirà di aver incontrato.
"Non rischierà la vita per me.." Continuavo a sussurrare come se, dopo aver vissuto di speranza, dovessi aiutare me stessa ad accettare anche o risvolti peggiori della realtà.
Mi feci forza, sistemai i capelli, allacciai la camicetta con un nastro nuovo che qualcuno aveva dimenticato lì e aspettai, non potevo fare altro.