La spuma del mare mi accarezzava il viso impetuosa e indomabile, non tanto diversa da me, pensai con un sorriso amaro.
Vidi la nave olandese avvicinarsi precipitosamente, sentivo i comandi urlati sul ponte, per un momento credetti di sentire anche il vociare dell'altra nave.
Ma poi virarono in fretta e mi fu chiaro il piano del Gufo Nero.
Venne a prendermi Boyuke e mi condusse nella cabina del capitano, chiudendo la porta dietro di me.
Ero sola, sola e in trappola.
Mi chiesi che destino mi sarebbe toccato ora che Giuff aveva capito le intenzioni di Guerenaiz. Forse mi avrebbe usata come pedina di scambio, per ricattar lo ancora, o forse... No, non gli avrei mai permesso di vendermi.
Iniziai a guardarmi intorno, frugando delicatamente tra armadi e cassetti, senza sapere bene cosa stessi cercando.
Ma poi in un vecchio comò accanto alla finestra , lo trovai.
Un piccolo pugnale di pregevole fattura, eppure con il manico unicamente di legno, niente intarsi né decorazioni, somigliava più a un banale coltello. Niente a che vedere con le splendide armi che avevo visto appena salita sulla Antigua Maria, ma la lama era ottima.
Sorrisi di quella benedizione inaspettata, richiusi il cassetto con cura, e mi infilai il pugnale nello stivale.
Fu allora che guardai fuori, dalla finestra della cabina si riusciva a scorgere distintamente una nave, quella nave.
Non aveva ceduto, era davvero deciso a liberarmi.
Esultai di gioia nel mio animo a quella visione. Dovevo aiutarlo, dovevo fare qualcosa. Già ma cosa? Non ero altro che una prigioniera.
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