La voce di mio padre raggiunse me e Juan Musan all’altro capo del giardino. Mi voltai e lo vidi in fondo alla scala con mia madre ed il Viceré, ringraziai dunque lo spagnolo per le belle parole sulla sua terra e mi voltai per affrettarmi a raggiungerli presso la carrozza.
Eravamo quasi giunti presso i confini della tenuta quando Musan parlò di nuovo...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Spero di rivedervi preso, Analopel...” disse a Talia “... nel frattempo, un pegno dei miei pensieri per voi...” e donò alla ragazza un piccolo pugnale flegeese, intarsiato di giada e corallo “... al nostro prossimo incontro...”
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Sollevai gli occhi, interdetta, e lo fissai per un istante...
“Milord...” iniziai a dire “Milord, vi ringrazio, ma non so se posso accettare...”
Ma tacqui presto, poiché ogni altra mia parola fu interrotta dallo sguardo fermo dello spagnolo e dal movimento del suo braccio che si avvicinò e pose quel piccolo pugnale tra le mia mani, interrompendo ogni altra mia possibile rimostranza.
Mi rigirai il sottile stiletto finemente cesellato tra le dita per un momento, in silenzio... era un regalo insolito da fare ad una dama, pensai... che fosse un’usanza flegeese?
Mi ripromisi di domandarlo a Jamiel, una volta giunti a casa.
“Vi ringrazio, milord!” dissi dunque, con un leggero sorriso “Vi ringrazio molto!”
Poi salii sulla carrozza, che partì all’istante.