Giuff rise nell'ascoltare Clio.
“Ti ascolterei per ore...” disse il pirata alla ragazza “... si, così alla fine potrei anche convincermi!” Scosse il capo, senza però smettere di ridere. “E ora? Come la mettiamo? Ho perso il mio oro? Beh, se così fosse, allora dovrei contentarmi di ciò che mi resta... e tu non sei niente male, bellezza... niente male davvero...” la fissò con occhi colmi di bramosia “... ma tu sei in gamba, oltre che bella ed io voglio sfruttare queste tue virtù... chissà che non ci sia guadagno per entrambi... ma non lo faremo ora...” si alzò, avvicinandosi ad un armadio “... ecco, qui ci sono diversi abiti e tutti di pregevole fattura... questo l'aveva ancora indosso una bella dama francese mentre tentava di resistermi... quest'altro è talmente prezioso che la sua padrona, un'aristocratica baronessa spagnola, preferì toglierselo da sé pur di non vederlo ridotto a brandelli dal mio ardore... questo poi è particolare... è talmente leggero che riuscii quasi a sentire la pelle della donna che l'aveva indosso, quando assaggiai le sue grazie...” mostrando i vari abiti in esso raccolti “... scegli quello che più ti piace e mettilo... stasera cenerai con me... una cenetta a metà tra il dovere ed il piacere... e durante la cena mi suggerirai in che modo io potrò avere i miei dobloni... e se il tuo piano mi soddisferà, allora, forse, il tuo capitano ti rivedrà sana e salva... a più tardi, ragazza...” ed uscì.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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