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Vecchio 20-10-2012, 21.42.59   #412
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Era inutile, non mi avrebbe mai ascoltata. In me vedeva soltanto una preda e un oggetto di riscatto. Mi avvicinai all'armadio che mi aveva mostrato. Sbirciai i vestiti al suo interno: sete, broccati e altri materiali che non ero affatto abituata a portare.
Poi accarezzai un tessuto diverso dagli altri, e una lacrima, veloce e incontrollabile mi scese sul viso.

Con passo felpato entrò nella piccola bottega.
Lui, ignaro, teneva la testa china su un foglio dove nuove forme prendevano vita. D'un tratto, alzò gli occhi , allarmato da uno scricchiolio. E li sgranò per lo stupore.
"Clio... Sei... Sei splendida..." Lei sorrise nel vedere i suoi occhi riempirsi di lacrime. Si avvicinò, gli accarezzò il volto con una mano : " mai come i tuoi disegni.. Sono sempre più belli"
Un lampo veloce gli attraversò gli occhi ambrati : " un giorno mi permetterai di farti un ritratto? Così come sei ora, con questo abito meraviglioso indosso" Lei gli baciò la fronte teneramente, sorridendo.
"Come una vera donna vuoi dire.." Continuò in tono di vago rimprovero. Lui si pulì le mani e la prese tra le braccia.
"No, come la creatura più bella che abbia mai dipinto"


Rimasi immobile alcuni istanti, immersa nei ricordi. Poi scelsi l'abito più ampio color ciliegia e lo adagiai sul letto.
Stavo già per iniziare a spogliarmi quando ebbi un'intuizione.
Questa è la cabina di Capitan Giuff, dunque ci saranno i suoi vestiti... Presi a frugare in un altro armadio, vicino alla porta, e infatti vi trovai gli abiti del capitano. Sorridendo soddisfatta ringraziai il fato che il capitano non fosse molto robusto. Infilai un paio di calzoni sotto la candida sottoveste, fermandoli con dei lacci rubati ad un altro capo trovato in quell'armadio.
Poi, tolto il mio abito, infilai quello color ciliegia. Era davvero bellissimo, tuttavia lo sentivo ampio e pesante. Mi tenni salda sulle gambe e provai a tirare un dritto e poi un gancio al vento, nessuna resistenza. Così passai ai calci ma il peso dell'abito mi sbilanciò, facendomi finire per terra.
"Fantastico..." Dissi tra i denti mentre mi levavo in fretta l'abito e lo gettavo sul letto. Tornai a curiosare nell'armadio, finché non lo vidi: un abito azzurro come il mare, abbastanza largo da nascondere i pantaloni ma così leggero da non intralciare la possibile lotta.
Lo indossai senza fatica. Riprovai a colpire l'aria, questa volta non ebbi alcun problema. Era perfetto. Guardandomi allo specchio vedevo solo una ricca fanciulla, notare i calzoni sotto la sottoveste o il pugnale nello stivale era pressoché impossibile.
Ora non restava che escogitare un piano da proporre al capitano, o tutta quella preparazione sarebbe servita a ben poco.
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