Alla fine Clio riuscì a tranquillizzare quella ragazza.
Pian piano adagiò il capo sulla sua spalla e chiuse gli occhi.
Il suo respiro era ora regolare.
“Jean...” disse a Clio “... siamo fuggiti insieme... i miei genitori ostacolavano il nostro amare e siamo fuggiti... ci siamo imbarcati su un battello di un contrabbandiere per farci condurre lontano, in un porto dove salpano navi per la Giamaica ed essere finalmente felici laggiù... ma prima di sbarcarci a destinazione, il capitano doveva passare per un'isoletta e raccogliere due dei suoi uomini... ma giunti sull'isola, trovammo solo morte... i due contrabbandieri avevano aperto il fuoco contro una pattuglia di soldati giunti a cercarli ed erano rimasti uccisi... trovammo così le loro due tombe... a seppellirli era stato un frate... viveva da tempo su quell'isola tutto solo... forse era anche un po' matto... ci raccontò allora di essere naufragato sull'isola anni prima, mentre era imbarcato con alcuni marinai che cercavano un tesoro... il capitano lo fece ubriacare ed il frate raccontò tutto... raccontò dell'Isola Perduta e del Tesoro in essa custodita... quel raccontò stregò sia il capitano che Jean... e vollero partire per cercarlo...”
In quel momento arrivò Boyuke.
“Allora?” Fissando Clio. “Come procede qui? Si è calmata? Oppure devo portarla dal capitano?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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