La giornata con il nonno passò serena.
Passapour era uscito presto ed anche i miei genitori avevano lasciato la villa nella tarda mattinata, io avevo chiesto al padre di Jamiel di aiutarmi così io ed il nonno eravamo potuti scendere in giardino dove ci eravamo seduti al sole e là avevo passato la giornata leggendo per Arkwin.
Al nonno era sempre piaciuto ascoltarmi leggere, fin da quando ero piccola... in Olanda avevo sempre letto per lui ogni genere di cosa, talvolta erano poesie, altre volte racconti, anche se ciò che preferivo era leggergli le lettere che il nonno aveva scritto a sua moglie duranti i suoi lunghi viaggi per mare e che lei aveva conservato. La nonna era morta molti anni prima, tanti che io non la ricordavo che a fatica, ma leggere quelle lettere mi aiutava ad immaginarla e ad immaginare ciò che doveva aver provato nel riceverle...
Quel giorno, tuttavia, al pallio sole invernale di Las Baias, lessi per il nonno principalmente delle poesie.
Eravamo ancora là, seduti in giardino, quando i miei genitori tornarono...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Padre...” avvicinandosi Philip ad Arkwin “... è accaduta una cosa terribile, che forse avrà conseguenza drammatiche su queste terre... a Balunga il Viceré e la sua corte sono stati trucidati... i colpevoli sono tutt'ora ignoti, anche se si crede sia stata una banda di indigeni datisi alla macchia...” scosse il capo “... fatto sta che questo annullerà tutto ciò che di buono è stato fatto per la civile convivenza tra il nostro governo e quello spagnolo...”
E a quelle parole del figlio, il vecchio Arkwin mutò espressione e qualcosa di inquieto si accese nei suoi occhi.
E quell'espressione inquieta di suo nonno non sfuggì a Talia.
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I miei occhi si allargarono a dismisura a quelle parole di mio padre...
il Viceré... com’era possibile? Eravamo stati là soltanto il giorno prima... come era possibile che fosse accaduto quello scempio? Era orribile!
Fissai mio padre per qualche momento... era sbigottita... eppure ciò che disse parve alle mie orecchie, per qualche ragione, strano... una banda di indigeni, aveva detto... ma come poteva una semplice banda di indigeni riuscire a penetrare nel palazzo del Viceré, eludere la sorveglianza e giungere a trucidare un’intera corte per poi sparire nel nulla?
I miei occhi si spostarono sul nonno, dunque... quasi automaticamente... quasi cercassero in lui la loro stessa sorpresa, la loro stessa incredulità... ed invece, sorprendentemente, non fu questo che vi trovai. No, non lessi né sorpresa né incredulità negli occhi del nonno... vi lessi piuttosto preoccupazione, rabbia, una viva inquietudine...
Lo osservai per qualche attimo... tentando di capire... e fu in quel momento che mi tornarono alla mente le poche parole che avevo casualmente colto tra il nonno e Passapour la sera precedente... ricordavo di aver sentito accennare a Balunga, a delle informazioni e al doverle verificare...
Rimasi sovrappensiero per qualche istante... poi tornai a guardare Philip...
“Ma è orribile, padre!” mormorai “Terribile! E, diteci, vi prego... non ci sono sopravvissuti? Nessuno che possa dirci che cosa è accaduto?”