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Vecchio 25-10-2012, 01.34.52   #479
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Sono stato a trovare vecchi amici.” Disse Passapour a Talia, senza tradire la minima incertezza. “Si, è vero, quel cavallo è una bestia favolosa. Uno dei miei amici è un ottimo intenditore e ho scelto quel sauro proprio per mostrarglielo.” Sorrise e seguì la ragazza fino alla stanza del vecchio Arkwin.
E questi, nel veder ritornare il suo fedele servitore, fu subito scosso da un moto di inquietudine, come se attendesse chissà quali notizie.
“Salute a voi, capitano.” Mostrando Passapour un lieve inchino al nonno della ragazza. “Tornare a casa e ritrovare la calda sicurezza del focolare domestico non possiede prezzo” voltandosi poi verso Talia “ma essere accolto da un angelo come voi, beh, rende il tutto ancora più bello. Ora però temo sia tardi, signorina e forse sarà il caso di andare a dormire. Anche vostro nonno mi sembra un tantino stanco.”
Arkwin seguiva con lo sguardo il suo fedele compagno.
“Vi auguro una serena notte, signorina.” Aggiunse Passapour.
Talia comprese che quello era un chiaro invito a lasciarli soli.
“Prego, capitano...” disse poi al vecchio Arkwin “... è l'ora del vostro salasso. Venite, l'acqua calda sarà già pronta. Poi finalmente potremo riposarci.”
Prese allora il vecchio capitano in braccio e lo condusse in una stanza adiacente, adibita proprio per le cure del vecchio Arkwin.
“Sono stato a Balunga...” fece Passapour appena rimasti soli “... un massacro. Naturalmente la storia degli indigeni è una bufala. Chi ha massacrato il Viceré e la sua corte è senza dubbio un esperto. Tutto è avvenuto in tempi brevissimi. Probabilmente il Viceré non ha neanche avuto il tempo di alzarsi dal letto, ma quasi sicuramente ha visto in viso i suoi assassini. Devo dirvi che sono molto preoccupato... chiunque sia stato è molto in gamba... e gente così in gamba mi preoccupa sempre averla come nemico...”
Il vecchio Arkwin mormorò qualcosa e Passapour annuì.
“Si, avete ragione...” fece il fedele “... da domani cercherò informazioni su questa storia... meglio dormire ora.”
La notte trascorse così rapida, fino al mattino successivo, quando il Sole tornò ad illuminare la villa.
E come sempre, tutta la famiglia si riunì in giardino per la colazione.
Naturalmente anche Arkwin e Passapour si unirono a Talia e ai suoi genitori.
“Cosa avete stamani, Passapour?” Chiese Philip. “Vi vedo inquieto.”
“Che sciocco...” mormorò il fedele di Arkwin “... credo di aver perduto la mia stringa decorata... quella che mi guadagnai a Gibilterra...”
“Meglio così, allora...” disse Philip continuando a sorseggiare il suo tè “... detesto vedervi indossare i vostri cimeli di guerra.”
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