L’Olanda, quella piccola spiaggia, il mare, i suoi occhi, la sua voce... il mio sguardo corse lontano, allora, come a voler cercare un appiglio contro quella malinconia che mi attanagliava il cuore, contro la nostalgia che mi aveva invasa e che si stava impadronendo di me... il mio sguardo corse lontano come a cercare la sagoma di quella nave su cui l’avevo visto imbarcarsi più volte, ma con cui l’avevo anche poi sempre visto tornare...
Ma era stato tanto, troppo tempo prima... era stato in un luogo lontano, dall’altra parte dell’Oceano...
Chinai la testa, infine... come rassegnata.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Analopel!” Chiamò in lontananza Jamiel, facendo svanire quel ricordo. “Analopel, tua madre chiede di te! Sono tornati i soldati e stanno rovistando in casa! Il padrone ha preso la carrozza ed è corso dal governatore!”
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La voce di Jamiel mi raggiunse e mi riportò lì, a Las Baias, lontana dai sogni...
Di nuovo tornai a guardare il nonno, ad incrociare il suo sguardo... non dissi niente, non ce n’era bisogno... afferrai la sua poltrona, dunque, e la spinsi di nuovo, tornando sui nostri passi...
Quando giunsi di fronte alla villa mi bloccai... un gruppetto di soldati era fuori dal portone di ingresso ed altri dovevano essere all’interno, a giudicare dai rumori e dalle urla che si sentivano... mia madre era fuori, sulla scala, e si teneva al corrimano come se stesse sul punto di avere un mancamento...
Io affidai il nonno a Jamiel, che mi era venuto incontro attraverso il giardino, poi raggiunsi mia madre... uno sguardo mi bastò per capire quanto dovesse essere sconvolta... la rassicurai sottovoce, per u attimo, poi sollevai gli occhi e scrutai il gruppo di soldati poco distanti...
“Che cosa succede, qui? Chi vi ha mandati?” domandai, raggiungendo quello che chiaramente era il più alto in grado “E’ stato arrestato il servitore di mio nonno questa mattina, e tutti noi abbiamo collaborato. Io stessa ho raccontato tutto quello che sapevo al signor Musan. Questo non vi dà affatto il diritto di venire qui a turbare la nostra quotidianità, mettendo sottosopra la nostra casa!”
I miei occhi erano gelidi, sul volto del soldato, ed il tono della mia voce altero.