"Credeva di essere maledetta" dissi guardando un punto indefinito nella stanza, come se la stretta di Giuff non mi sfiorasse.
"Credeva di essere la causa della tempesta, la considerava come la furia del cielo, o del mare diretta verso di lei... Così ha aperto quel cassetto e ci ha trovato un pugnale abbandonato.. E si è colpita a morte."
I miei occhi erano fermi, vuoti, inespressivi : "avevo cominciato anche io a credere di essermi sbagliata sul suo conto, raccontava storie di spettri a guardia di un tesoro su un'isola introvabile, ma che loro hanno trovato... A prezzo della vita. Diceva che gli spettri avevano ucciso sia il suo amato che il capitano della nave. E ora erano venuti per lei. "
Spostai lo sguardo sul capitano : "avevate ragione, capitano, era solo una povera pazza"
Poi ripresi a guardare nel vuoto, quasi che una verità invisibile mi si parasse davanti.
"Eppure" continuai con voce fioca " non appena ha esalato l'ultimo respiro, la tempesta si è placata."
Mi presi la testa fra le mani.
"Questo ha senso per voi, capitano?"
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