BUONANOTTE
Del bosco s' addormon i fiumi
E i lupi s' accucciano accanto,
Si smorzano flebili i lumi
E i bimbi zittiscono il pianto.
S' acquetano giochi d' infanti,
Facezie e sorrisi del giorno,
I guardi amorosi o distanti
Che son dell' amore il contorno.
Le lacrime e i volti affannati,
Le mani pulite o corrotte,
Sognando son tutti bëati
E cantano al suon della notte;
E cantano i cieli stellati
Un canto che fa: “buonanotte”.
ALLO SCRIVERE
Nel mentre io scrivo, forte ancor mi doglio
Ch’ il viso ratto a lacrimar s’ appresta,
Ed io m’ avveggio ch’ una penna resta
La mia solinga amante ed il mio scoglio:
E’ dessa il solo abbraccio nel cordoglio,
La rosa bella e amata mai funesta,
La mia fanciulla cara, dolce e onesta
Che meco geme trista sovra il foglio.
Dolce ti guardo ch’ a scriver m’ accingo
E d’ amarezza tutta faccio usanza:
La man s’ avviva e alfine amor dipingo
Che sovra un foglio veggio ancor speranza.
Ma al terminar lo scritto vo solingo
E in cuor afflitto qual morte ch’ avanza.
S’I’ QUEGLI ANNI POTESSI FAR TORNARE
Qualor l’ anni potessi far tornare,
Io vedrei dalla dolce finestrella
Il volto tuo benigno poi spuntare:
Quella fanciulla voce assai monella,
E quelle labbra infanti a me sì care
E splendenti ove tacque la favella.
Qualor il sol potessi riportare,
Vedrei ancor te, carissima mia stella.
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