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Vecchio 01-11-2012, 02.26.10   #593
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il Militare fissò Talia con uno sguardo inizialmente sorpreso, poi perplesso.
Spostò allora lo sguardo su Arkwin e sulla sua condizione menomata.
“Si, posso comprendere...” disse “... ma mi è stato dato l'ordine di portare via il sospettato...”
“Mia figlia ha ragione!” Intervenne Maria. “Mio suocero non può muoversi! Se avete dubbi a riguardo, allora contattate il dottor Afelaby che tiene in cura mio suocero sin dal suo arrivo a Las Baias!”
“E sia.” Annuì il sergente. “Contatteremo il vostro medico. Nel frattempo lascerò qui un soldato a... a controllare che tutto sia in regola.” Si voltò poi verso Talia. “Si, credo sia opportuno che un membro della vostra famiglia ci segua per rappresentare il signor Van Johinson ...”
Allora, lasciato un soldato a sorvegliare Arkwin e la sua casa, il sergente e i suoi uomini andarono via, seguiti da Talia.
Giunsero così al palazzo del governatore e raggiunsero un bastione fortificato secondario, che fungeva da caserma per la Guardia Cittadina.
Talia fu lasciata ad attendere circa un'ora in una piccola saletta laterale.
Ad un tratto un soldato arrivò e chiese alla ragazza di seguirlo.
Fu così condotta in un'altra stanza in attesa di un funzionario.
Dopo un po' entrò qualcuno.
“E' sempre un piacere ed una gioia rivedervi, Analopel.” Fissandola Musan. “Peccato che tutti i nostri ultimi incontri siano stati a causa di situazioni poco piacevoli.” Sorrise. “Mi è stato riferito che vostro nonno è impossibilitato, pare, a presentarsi qui, davanti alla Legge. Si, posso comprendere le vostre premure, ma vi assicuro che non usiamo maltrattare gli imputati qui. E poi, un uomo come vostro nonno, da ciò che ho sentito dire, merita ogni rispetto e onore.” I suoi occhi si accesero di una strana fiamma. “Ebbene... posso sapere a cosa devo questa vostra visita? Perdonatemi ma non riesco ad immaginarvi nelle vesti di vostro nonno.” Di nuovo quel suo ambiguo sorriso. “Ma ditemi, dunque, Analopel. Avete tutta la mia attenzione. Come sempre.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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