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Vecchio 01-11-2012, 02.41.30   #594
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Le notti nei mari Flegeesi sono diverse che in tutti gli altri luoghi.
Soprattutto dopo una giornata di vento e pioggia, quando poi il cielo comincia a schiarirsi, liberando un firmamento sterminato e tappezzato di stelle scintillanti come pietre preziose di ogni genere.
E la falce della Luna nuova, luminosa, pallida e incantata, che sorge da Ponente appare simile ad un pendaglio d'argento levigato che sembra declinare sul giaciglio che solo poco prima ha visto spegnersi il crepuscolo.
E in tutto questo il mare si mostra liscio, muto, splendente dei bagliori che la volta celeste abbandona e diffonde sulle sue acque.
E in quel mare le vele si gonfiavano senza incontrare ostacoli e su entrambe le fiancate della Santa Rita due profondi solchi d'acqua, spumosi e fruscianti, scuotevano quell'intatto scintillio.
A bordo c'erano musica, canti e risate tra i membri dell'equipaggio, che sembravano inneggiare alla vita libera che il mare aveva offerto loro.
“Avanti, Cavaliere25.” Disse ridendo Emas. “Perchè non balli? Su, ogni buon marinaio deve saper ballare! Su, non farti pregare!” Lo esortava con un viso rosso e gli occhi lucidi, segni indiscutibili della sbornia causatagli dal troppo rum. “Dai, il vecchio Mc Pherson ti accompagnerà con il suo fischio!”
Ad un tratto la vedetta sull'albero maestro segnalò una nave a babordo.
“Nave inglese a sinistra!” Gridava. “Ehi, in coperta! Nave inglese a sinistra!”
Guisgard allora prese il cannocchiale e affacciandosi a prua cominciò a guardare la nave avvistata in lontananza.
“Per bacco!” Esclamò. “E sembra anche una gran bella nave! Cosa ne dite, amici? Andiamo a far visita al suo equipaggio?”
“Ma no, capitano!” Scuotendo il capo Rynos. “Abbiamo ancora l'oro di quella nave portoghese da spartire fra noi! E gli uomini poi sono ansiosi di giungere a Portuga per spendere quell'oro!”
“Già, l'oro brucia le tasche, Guisgard.” Aggiunse sorridendo Austus.
“Ah, vedo che è in atto un ammutinamento!” Ironico Guisgard.
E tutti scoppiarono a ridere.
“E sta bene...” mormorò Guisgard, tornando a fissare quella nave “... torna pure in patria, amica mia... in quella patria che ora ci cerca e ci rinnega... quella patria che non rivedremo...”
“Guisgard...” avvicinandosi a lui Austus “... vieni, deve presiedere alla spartizione del bottino... spetta a te scegliere per primo.”
“Va tu, Austus...” fece il pirata “... stavolta presiederai tu alla divisione del bottino... io voglio restare a fissare ancora un po' questo cielo incantato... e forse dal firmamento sceglierò la mia parte di bottino...” sospirò “... amo guardare le stelle che scintillano sul mare in notti come queste... come se fossero gemme e pietre preziose... ma quando hai scelto quella che vuoi, la più bella fra tutte le altre, allora tenti di afferrarla... e in quel momento ti accorgi di quanto sia lontana e temi che neanche la magia di una notte come questa possa annullare tale distanza...” e malinconico restò a guardare il firmamento che splendeva sui mari flegeesi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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