Come previsto, lo sguardo dello sconosciuto si posò su di me. Trasalii. Era davvero lui! Anche se non avevo mai visto il suo accompagnatore.
Posai il boccale sul tavolo e lo fissai negli occhi, con uno sguardo d'intesa. Cercai di trasmettere a quello sguardo tutte le parole che non potevo dire, tutte le emozioni che non potevo esternare.
I nostri occhi si erano sempre capiti nelle settimane di viaggio.
Pregai perché mi leggesse nel cuore.
Ma non potevo permettermi che fraintendesse la mia posizione, non mi piaceva affatto il modo con cui mi guardava, con una faccia incredula e interrogativa.
Così, senza distogliere lo sguardo dal suo, strizzai velocemente l'occhio destro, poi chinai il capo nel prendere il bicchiere come per annuire, in risposta al suo sguardo sorpreso.
Tuttavia non fui l'unica ad accorgermi di loro, vidi un uomo avvicinarsi e strattonare l'uomo insieme a Guerenaiz.
Sgranai gli occhi, per un istante, pensando a cosa avrei potuto fare.
Ma sapevo che se li avessi difesi avrei ottenuto l'effetto contrario, così decisi di tentare.
"Io vi conosco" dissi alzandomi in piedi, rivolta ai due uomini "Eravate alla taverna di Las Baias il giorno che sbarcai su queste maledette isole!" Risi, sarcastica.
"Eravate, ubriachi al bancone.. Poco prima che le guardie del governatore venissero a prendermi... "
Per un momento il mio sguardo si fece inquisitorio" le notizie volano in quel porticciolo eh!"
Poi ripresi a ridere di gusto :"Hai poi chiesto di sposarti alla bella e prosperosa Josefine?" Dissi rivolta all'uomo che non conoscevo, sperando capisse il mio intento di farli passare per comuni malviventi.
"E tu? " rivolgendomi a Guerenaiz .
Hai salvato la tua "promessa sposa" rapita dai pirati?
No, decisamente dovevo inventarmi qualcosa di più convincente.
"Non ricordo chi giuravi e spergiuravi che avresti ucciso, tra una bottiglia e l'altra!"
Incrociai le braccia, divertita, sperando che il mio diversivo servisse a calmare la tensione.
|