Ero rimasta seduta in quella piccola stanza rotonda per più di un’ora... ero agitata, ma mi sforzai di non lasciarlo trasparire, restando immobile e con lo sguardo fisso davanti a me per tutto il tempo, nonostante i soldati che continuavano ad andare e a venire dalle tre porte che si aprivano sulle pareti.
Presto iniziai a chiedermi se non fosse stata una mossa azzardata, quella... chiedere di essere portata lì... ero certa che mio padre non avrebbe approvato. Eppure, allo stesso tempo, sapevo di non aver avuto altra scelta... sapevo che, di qualsiasi cosa si trattasse, ciò che stava accadendo non era un caso: non era un caso che Passapour fosse stato arrestato, non era un caso che avessero cercato di venire a prendere anche il nonno...e, con mio sommo orrore, iniziavo a pensare che neanche quanto era successo a Balunga fosse stato un caso. Ero certa, ormai, che dietro ci fosse ben altro ed ero più che decisa a scoprire di che cosa si trattasse... era necessario capire, se volevo proteggere il nonno da quelle ridicole accuse.
E questa era la ragione per cui ero lì: nessuno se non Passapour poteva darmi le risposte che volevo... ammesso che fosse ancora in condizione di darmele, pensai con orrore... conoscevo, infatti, quell’uomo da abbastanza tempo da sapere che avrebbe preferito farsi uccidere prima di tradire il nonno...
Improvvisamente, interrompendo il filo dei miei pensieri, un soldato entrò nella saletta e mi chiese di seguirlo... fui così portata in un’altra stanza, se possibile ancora più piccola ed angusta, il cui unico arredo era costituito da un vecchio tavolo sciupato e due sedie, una di fronte all’altra.
Qui mi sedetti ed attesi.
Un istante dopo, con mio sommo sgomento, entrò l’unica persona che avrei preferito non vedere...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“E' sempre un piacere ed una gioia rivedervi, Analopel.” Fissandola Musan. “Peccato che tutti i nostri ultimi incontri siano stati a causa di situazioni poco piacevoli.” Sorrise. “Mi è stato riferito che vostro nonno è impossibilitato, pare, a presentarsi qui, davanti alla Legge. Si, posso comprendere le vostre premure, ma vi assicuro che non usiamo maltrattare gli imputati qui. E poi, un uomo come vostro nonno, da ciò che ho sentito dire, merita ogni rispetto e onore.” I suoi occhi si accesero di una strana fiamma. “Ebbene... posso sapere a cosa devo questa vostra visita? Perdonatemi ma non riesco ad immaginarvi nelle vesti di vostro nonno.” Di nuovo quel suo ambiguo sorriso. “Ma ditemi, dunque, Analopel. Avete tutta la mia attenzione. Come sempre.”
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Lo osservai entrare e sedersi di fronte a me, ma subito distolsi lo sguardo... ero a disagio... e, sebbene il mio primo istinto sarebbe stato quello di alzarmi e scappare via, mi costrinsi a rimanere dove mi trovavo...
“Si...” iniziai a dire “In effetti, come ho spiegato ai soldati che sono venuti a prenderlo, mio nonno non può assolutamente venire qui... la sua condizione, voi capirete, è tale da rendere anche il più piccolo spostamento, ad esempio dalla nostra casa a qui, assolutamente impossibile. E’ chiaro, tuttavia, che mio nonno non ha assolutamente niente da nascondere... e dunque, se lo desiderate, potrete certamente interrogarlo a casa. Sono certa che sarà ben lieto di fornirvi le informazioni di cui necessitate... anche se, purtroppo, sempre a causa di quell’incidente cui accennavo, la sua capacità di parlare si è molto ridotta...”
Tacqui.
Avvertivo lo sguardo penetrante di Musan su di me... e se era vero che riuscivo piuttosto bene a tenergli testa quando eravamo a casa, dove mi sentivo sicura e tranquilla, era altrettanto vero che lì, in quella minuscola stanza della caserma, quello sguardo e la sua stessa presenza, che avvertivo così sconvenientemente vicina, mi mettevano molto in difficoltà.
E, cosa per me ancora più sgradevole, era la netta sensazione che Musan avvertisse quel mio disagio con assoluta chiarezza.
Esitai per un istante... poi mi costrinsi ad alzare lo sguardo su di lui.
“Il motivo per cui sono qui è semplice...” dissi “Il sergente mi ha informata delle accuse, bugiarde e tendenziose, del signor Passapour contro mio nonno... desidero perciò incontrarlo. In rappresentanza della parte lesa, infatti, vorrei fronteggiare Passapour ed udire ciò che ha da dire. Credete, milord, che vi sarà possibile accontentarmi?”