Respiravo piano, il mio sguardo impenetrabile vagava nella stanza affilata. Seguii con lo sguardo carico di disgusto Giuff che si ritirava con quella ragazza. Il ricordo di Dydas mi attraversò la mente, e sorrisi pensando a lei. Ora non doveva più sopportare le voglie del capitano.
Mi guardai attorno, ogni uomo era impegnato a immergersi in una scollatura o in una bottiglia di rum. Nessuno badava a me. Nessuno tranne Guerenaiz, ovviamente, che mi osservava come sbigottito.
Mi chiesi cosa lo turbasse tanto.
Allora mi alzai, e andai verso di loro.
"È un piacere conoscervi, messeri" dissi con un lieve inchino e uno sguardo ironico mentre mi sedevo accanto a Guerenaiz.
"Avete l'aria triste. Qualcosa vi turba?"
Puntai i miei occhi nei suoi, restammo legati da quello sguardo così intenso per qualche lunghissimo istante.
Mi avvicinai a lui, e sussurrai.
"Avete finalmente imparato a leggermi nel pensiero?"
Sorrisi, dolcemente.
"Qualcuno una volta mi ha detto che si può mentire con le parole, ma non con gli occhi." E gli feci l'occhiolino.
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