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Vecchio 03-11-2012, 03.48.12   #633
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Gurenaiz, con al suo fianco sempre Parsifal, fissò Clio andar via, seguendola con lo sguardo fino a quando prese le scale e salì al piano superiore.
Ora il capitano, per quanto possibile, era più sereno.
Le parole di Clio avevano risposto alla sua domanda ed ai suoi timori.
Guardò allora Boyuke.
“La ragazza parlava di un riscatto...” disse “... di che riscatto si tratta?”
“Pensa a te.” Fissandolo Boyuke. “Hai già abbastanza problemi, per iniziare a preoccuparti di quelli degli altri.”
“Problemi?” Ripeté Gurenaiz. “Io non ho problemi.”
Boyuke non rispose niente e si allontanò, lasciando il capitano olandese ed il suo Guardiamarina in balia di dubbi ed inquietudini.




Intanto, al piano superiore, Clio aveva riconosciuto la sua stanza grazie a due sentinelle ferme davanti alla porta.
Vi entrò e si accorse che il letto era insolitamente comodo.

“Non avvicinarti oltre!” Disse John fermandola sulla porta.
“Cosa succede?” Chiese Clio con un vago sorriso sul volto. “E cosa stai disegnando?”
“Aspetta ancora un po' e lo vedrai...”
Aveva fra le mani un grosso foglio sul quale stava disegnando qualcosa.
“E non sbirciare da lì!” Aggiunse. “Ti vedo, sai!”
“Dai, dimmi di cosa si tratta almeno?”
“Pazienta ancora un pò” rispose John “e lo saprai...”
“E' un nuovo tipo di pianta descritto da qualche marinaio?”
John non rispose nulla, continuando a disegnare.
“O forse qualche animale esotico?”
“Manca solo un ultimo passaggio...” sempre impegnato a disegnare John “... ed il gioco è fatto...”
“Insomma, dai...” impaziente Clio “... guarda che vengo a vedere!”
John sorrise, senza alzare mai gli occhi dal foglio.
“Dimmi solo...” mormorò la ragazza “... è qualcosa di bello?”
“Si.”
“Quanto bello?”
“Molto bello.”
“E...”
“Su, pazienta ancora un po'.” Interrompendola lui. “Anzi, dammi una mano...”
“A fare cosa?”
“Alza lo sguardo e fissami.” Fece lui. “Intensamente. Ovviamente senza parlare o almeno gesticolare tanto.”
Clio sbuffò e incrociò le braccia.
“Su, guardami...”
“Lo sto facendo.”
“Ecco, un po' di azzurro qui...” apportando qualche correzione lui “... il nero intorno...”
“Guarda che vengo a vedere!” Sbottò Clio. “Anzi, conto fino a tre! Uno... due... tre!” Arrivo.
John allora si alzò e portò il foglio dietro la schiena.
“Dai, fammi vedere cosa disegnavi!”
“Vuoi vederlo davvero?”
“Si!”
John allora mostrò il foglio alla ragazza.
“Ma...” sorpresa lei “... è... bellissimo...”
“Lo trovi somigliante?”
“E' bello...” senza smettere di guardare il disegno lei “... anzi, bellissimo... forse anche troppo...”
“Cosa vuoi dire?”
“Che non sono così bella...”
“Che sciocchezza.” Disse lui. “Tu lo sei molto di più.”
“Lo credi davvero?”
“Certo...” annuendo John “... e un giorno riuscirò a ritrarti in tutta la tua bellezza...”

Un raggio di Sole sfiorò il viso di Clio e i rumori dal piano inferiore cominciarono a diffondersi nella stanza.
La ragazza fu allora destata da quel sogno, svegliandosi in quella triste ed austera stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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