L’aria era umida e pesante, quella mattina... nebbiosa, cosa piuttosto rara a Las Baias...
Scesi nel cortile, dove era già pronta la carrozza, e mi soffermai in fondo alla scala a fissare quel cielo brumoso... mi sentivo strana, quella mattina... infelice... mi sentivo come un giovane ed ardimentoso soldato che, dopo aver creduto di poter vincere la guerra con le sue sole forze, viene sconfitto e costretto alla ritirata...
Sospirai mestamente... poi mi decisi a scendere anche gli ultimi scalini e a raggiungere i miei genitori vicino alla carrozza.
I saluti furono brevi ma dolorosi... tutti noi ci stavamo illudendo che quel mio strategico allontanamento non sarebbe durato che poche settimane, giusto il tempo che papà sistemasse la cosa e Musan si dimenticasse di me... ma la verità, che tutti cercavamo di ignorare, era che non sapevamo con esattezza per quanto tempo sarei stata via.
Salutai mio padre ed abbracciai mia madre, sorrisi alle parole addolorate e buone della madre di Jamiel, poi mi voltai ed i miei occhi corsero in alto, verso l’ampia finestra del primo piano... non potevo vederlo, ma sapevo che il nonno era là, sulla sua poltrona, e che mi stava osservando... potevo avvertire su di me il suo sguardo triste... sollevai lentamente una mano in un gesto di saluto, allora, e gli sorrisi... mi sarebbe mancato, e lui lo sapeva.
Poi salii in carrozza.
Stavamo già per partire quando Jamiel giunse di corsa per portarmi il pugnale di Musan che credeva avessi dimenticato... non lo volevo quel pugnale, mi raccapricciava l’idea di portare con me qualche cosa dello spagnolo... ma gli occhi del piccolo Jamiel erano così preoccupati per me e le sue intenzioni così palesemente buone che non me la sentii di contraddirlo... sorrisi, così, debolmente...
“Grazie, Jamiel...” dissi, prendendo il pugnale e lasciandolo cadere con poca attenzione in una delle mie borse da viaggio “Lo porterò con me per ricordarmi di te, mio piccolo amico, e della tua premura... E non preoccuparti...” soggiunsi, carezzandogli appena la testa “Ci rivedremo presto!”
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
La carrozza allora partì e poco dopo raggiunse il porto.
Qui, Talia e Blind erano attesi dall'equipaggio di una nave olandese di proprietà della Compagnia delle Flegee Occidentali.
Saliti a bordo, la nave partì e subito puntò le sue vele verso Minisclosa.
“Non siate triste, milady...” passeggiando Blind sul ponte con Talia, insieme al comandante della nave “... Minisclosa è un posto molto accogliente e sicuro. Vedrete, vi troverete bene e presto ritornerete dalla vostra famiglia a Las Baias.”
"Oh, si..." intervenne il comandante della nave "... Minisclosa è sicuramente un posto che vale la pena vedere."
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Sorrisi gentilmente alle parole dei due uomini, ma non risposi... ero preoccupata... e non lo ero soltanto per me.
Lentamente mi avvicinai al parapetto ed osservai l’orizzonte piatto, in preda a mille e più pensieri cupi.