Talia cominciò a sfogliare quel diario, così ricco di illustrazioni, esotiche e misteriose, ma anche di scritti in almeno tre lingue, come il latino, l'inglese e lo spagnolo, oltre naturalmente all'olandese.
E sfogliando quelle pagine, pian piano, Talia fu colta da un lieve tepore e poi cadde addormentata, anche a causa delle tante emozioni e della stanchezza.
Ma, poco dopo, fu svegliata dalle voci che provenivano dal ponte.
“Nave a babordo.” Disse la vedetta, avvistandola in lontananza.
“Si, è proprio una nave!” Esclamò Blind sporgendosi dal parapetto. “E sembra molto bella! Capitano, che nave è quella?” Chiese al comandante.
“Non so, signore...” rispose questi fissandola con il suo cannocchiale “... sembra batta bandiera spagnola... ma in queste acque c'è da aspettarsi di tutto...”
“Siamo già nella zona pericolosa?” Domandò l'avvocato olandese. “In quel breve tratto di mare poco battuto dalle navi militari?”
“Si, ci siamo...” annuì il comandante “... laggiù, in direzione di quelle nuvole basse, vedete? Lungo l'orizzonte? Ebbene, lì c'è l'isola di Portuga... ma non temete, è lontana da qui...” e tornò a fissare quella nave, che pian piano si mostrava nella densa foschia.