Urla, grida, spari: tutto sembrava pronto per l'arrembaggio.
Faticai a udire le parole di Guerenaiz, ma i suoi occhi non ammettevano repliche.
Avrei voluto dirgli che no, non avevo alcuna intenzione di starmene buona in cabina.
Ma la luce, nei suoi occhi, chiedeva fiducia.
E come potevo non fidarmi di chi aveva rischiato tanto per me?
Anuii, e mi diressi sottocoperta. Trovai facilmente la cabina dove avevo portato Loren pochi giorni prima, di certo non sarei andata in quella del capitano. Sprangai la porta dietro di me e aspettai.
Camminavo in lungo e in largo per la stanza. Potevo sentire le urla e gli incitamenti dei soldati, i colpi di mortaio.
"E' così che si sentono sempre le donne normali?" sibilai tra i denti.
Non sapevo cosa stava accadendo, non sapevo cosa aveva in mente Guerenaiz.
E la sensazione di impotenza non mi lasciava pace. Così, provai a vedere se si vedeva qualcosa dalla finestra.
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