Giuff usci, lasciandomi nella sua cabina, in preda al terrore.
Aveva detto di non uscire dalla mia cabina fino al ripartire della nave. Dunque nessuno si sarebbe insospettito della mia mancanza. Nessuno sarebbe venuto a vedere se ero viva o morta.
Questo avrebbe mandato all'aria il piano di Guerenaiz.
D'un tratto, ebbi un'idea.
Non avevo disegnato la mappa per il capitano, volendomi salvaguardare. Ma ora mi sembrava un'imprudenza.
Come avremmo fatto poi, ad inseguirli? Qualunque piano avesse in mente Guerenaiz, non si limitava di certo al mio solo salvataggio, ma bensì, piuttosto, alla cattura di Giuff.
Così, decisi di rischiare.
Presi la carta e la penna che il capitano aveva accantonato in un angolo, e, sforzandomi enormemente, disegnai la mappa che tanto desiderava. Così, nel caso fossi dovuta tornare a prenderli, avrei saputo da che parte si erano diretti.
La disegnai in fretta, terrorizzata dal possibile arrivo di Giuff o chiunque altro, ma riuscii a finirla.
Lasciai la mappa sul tavolo, in bella vista.
Sotto le rappresentazioni delle isole del mar delle Flegee lasciai una scritta : Buona fortuna
Sorrisi, malamente.
Poi, presi la fialetta dalle tasche dei calzoni, e la tenni stretta tra le mani.
"Mi fido di te..." sussurrai "salvami..".
E così dicendo la bevvi d'un sorso, insieme all'ultimo goccio di vino per confonderne il sapore, riuscendo con un gesto d'impeto a lanciare la boccetta lontano da me, rompendola in mille pezzi, perchè Giuff non riconoscesse il tipo di veleno.
Poi, tutto ciò che sò, è che caddi, riversa sul pavimento.
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