Questa mattina mi sono destato presto...
ho attraversto le distese immense di bochi e di castagni che delimitano la sommità del grande vulcano spento he vigila, come una sorta di gigante dall'occhio vuoto, sulla vallata indorata dai raggi dell'ultimo sole che viene mancando e sulle sciagure degli uomini moderni, scellerati calpestatori di una vita irresponsabile ed intollerabile...
Poco distante dalle eterne sorgenti di acqua calda ho attraversato la brughiera infeconda fatta di muschi e fiori selvatici fino a raggiungere la sommità della vetta dove tutto si minora, e la vista si fonde con l'immenso orizzonte che arriva alla grande palude, fino a solcare i canali artificiali che portano al mare degli etruschi...
Ho udito in lontananza il mormorio di gente persa, la rabbia di un luogo selvaggio, il gracchiare del corvo ed il fango luccicare come a fondersi in un amplesso con l'acqua nera e malsana...
....e imbracciando il mio strumento come un antico archibugio, ho intonato un canto "all'ombra dell'ultimo sole"...
Taliesin, il bardo
Ho visto gente sola andare via sai
tra le macerie e i sogni di chi spera vai
Tu sai di me, io so di te
ma il suono della domenica dov'è?
Al mio paese
vedo fiorire il grano
a braccia tese
verso l'eternità
Il mio paese...
Ho visto cieli pieni di miseria sai
e ho visto fedi false fare solo guai
Che sai di noi? Che sai di me?
Ma il suono della domenica dov'è?
Al mio paese
vedo falciare il grano
a mani tese
verso l'eternità
Il mio paese...
Ti lascerò un sorriso, ciao
e rabbia nuova in viso, ciao
la tenerezza che (ciao)
fa il cuore in gola a me
Al mio paese
è ancora giallo il grano
a braccia tese
verso l'eternità
Il mio paese...
Al mio paese
vedo fiorire il buono
le botte prese
ne le hanno rese mai
Al mio paese...
Che suono fa la domenica da te?
("Il Suono della Domenica" - Testo & Musica di Adelmo Zucchero Fornaciari)