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Vecchio 19-11-2012, 02.14.18   #911
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Clio fissava il mare dal porticato in legno coperto da rampicanti, che dalla locanda dava sul meraviglioso golfo.
Un lieve e fresca brezza, intrisa di salsedine, le accarezzava i capelli, mentre dal molo salivano le voci, i rumori e i suoni della vivace attività che animava il porto.
E guardando quella grande distesa blu, la ragazza giocava, quasi senza badarci, con i suoi capelli, fantasticando sulle forme che le grandi nuvole sull'orizzonte assumevano.
“Stai aspettando il tuo amato...” disse all'improvviso qualcuno “... ho indovinato, vero?”
Clio si voltò e vide la zingara che la fissava.
“Eh, si...” continuò la donna “... solo una donna innamorata fissa così il mare... ma quando si ama un uomo di mare c'è poco altro da fare... bisogna saperlo aspettare... solo l'amore, quello vero, può colmare le sterminate distanze che separano il mare dalla terra...” le sorrise “... è bello, vero?”
Clio sorrise e cominciò a descrivere John a quella zingara.
Ma poi si accorse di aver invece descritto Gurenaiz.
“Sai...” mormorò la zingara “... anche io ho amato un uomo che era sempre in viaggio... e so di amarlo tutt'ora... e nelle lunghe attese ho imparato una vecchia filastrocca...” sorrise di nuovo e cominciò a recitare:

“C'è una stella lontana, ogni sera...
appare sul mare, toccala, è vera...
parla agli innamorati e non dice falsità...
ti narra del Tempo e dell'amore che verrà...

C'è una stella lontana, ma sembra così vicina...
fra tutte le altre brilla di più, anche se è piccina...
se sei sola scende dal Cielo e vien a farti compagnia...
ascoltala, raccoglila e custodiscila. Non farla andar via...

C'è una stella lontana, eppure se la guardi puoi toccarla...
se la fissi il mare allora si ferma ed anche il cielo. E ti parla...
parla del tuo amore lontano e del suo ritorno, senza menzogna...
Allora non piangere più. Aspettalo e nell'attesa, amica mia, sogna...”

Allora dal porto si sentì un fischio che annunciava l'ingresso di una nave.
Clio riconobbe la bandiera che sventolava dal suo albero maestro e corse verso il molo.
Dalla nave scesero diversi ufficiali e poi tutti i marinai.
Clio attese ma nessun altro abbandonò quella nave.
“Qualcuno dice” sussurrò qualcuno alle sue spalle “che se non ci fosse stata Penelope ad attenderlo, Ulisse non sarebbe mai tornato ad Itaca, restando a vagare nei mari per sempre...”
Clio si voltò e vide Gurenaiz che le sorrideva.
“Sei tornato...” disse lei, con le lacrime che rigavano il suo bel viso.
“Ma qualcun altro dice anche” fissandola lui “che i mari, per quanto sterminati con le loro distanze illimitate, non bastano a far dimenticare chi si ama...”
E si abbracciarono.


La lancia con Gurenaiz, Parsifal e l'altro pirata raggiunse la spiaggia di Vivermagren, in attesa di mostrare quel corpo avvolto in quel cupo sonno di morte a Giuff.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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