Aprii gli occhi, lentamente.
Ebbi pian piano coscienza del mio corpo, e capii di essermi svegliata, e ringraziai immensamente per la fine di quegli incubi.
"Spero che l'inferno sia migliore di questo tormento, o dovrò iniziare ad essere un angioletto..." Sussurrai a me stessa, felice di essere viva.
Iniziai così a guardarmi attorno, osservai il posto in cui mi trovavo, e mi resi conto di non avere idea di dove fosse.
Qualcuno entrò, ma non riuscii a vederlo in viso.
Poi si avvicinò.
Il mio cuore si fermò per un momento.
John.. Sei vivo.. Sei vivo... Sei vivo...
In quel momento, non mi importava altro.
Mi sentii sussultare e tremare a ogni suo passo. Era lì, davanti a me, era lui.
"John..." Sussurrai, con le lacrime agli occhi "... Amor mio.. Sei vivo..."
Mi sentii irradiare da un senso di pace: l'avevo trovato, ero a casa.
Tentai di alzarmi, di correre da lui, ma ero ancora troppo debole, e dovetti restare ferma ad osservarlo mentre si avvicinava.
"Come sapevi che ero io?" Sorrisi "come sapevi che non ero morta davvero? " Non osai chiedere di Guerenaiz o del suo guardiamarina.
Poi lo osservai attentamente, e, finalmente, la ragione ebbe il sopravvento.
Corrucciai la fronte e indurii lo sguardo : "non sei in catene, hai ancora braccia e gambe, sembri in salute... Ti conviene avere una spiegazione convincente... " non staccai lo sguardo da quegli occhi, che amavo più di qualunque cosa al mondo.
Era il momento della verità, quello che attendevo con ansia da anni, ma anche lo stesso che mi terrorizzava immensamente.
"Me lo devi.... Ho attraversato l'oceano per sentirla.."
Tentai di mantenere lo sguardo incrollabile, ma sentii una lacrima ribelle scendermi sul viso.
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