I tre, così trascorsero qualche momento tranquillo.
Nella capanna del vecchio gesuita, Parsifal si presentò finalmente a Clio e per i due ci furono finalmente attimi di serenità.
“Chissà...” disse ad un tratto il gesuita “... tutti noi infondo cerchiamo qualcosa... chi la propria patria, chi il suo amore, qualcuno persino se stesso... in gioventù, appena entrato nell'ordine, re Filippo inviò una spedizione di gesuiti in Oriente, per raccogliere informazioni su quelle remote terre... io ero con gli altri monaci e fummo ricevuti da un potente re indiano... egli aveva alla sua corte molti saggi ed uno di essi, di nome Bramavisca, mi raccontò di un antico mito... un lungo viaggio, dall'Oriente all'Occidente in cerca di alcuni testi sacri del Budda... e quando io gli chiesi del contenuto di quei libri, il saggio mi rispose con queste parole... quando si parte per un viaggio non è importante conoscere la meta, ma cercarla... poiché se non la cerchi, non potrai né conoscerla, né raggiungerla...” sorrise “... cercatelo allora...” rivolgendosi a Clio “... cercatelo insistentemente... e sono certo che lo troverete...” si voltò poi verso Parsifal “...la nostra bella dama più di una volta vi ha domandato di un certo capitano... come mai non è qui? E se mi è concesso, dove vi dirigerete una volta partiti da Vivermagren?” Tornò a guardare Clio che nel frattempo, in quel suo meraviglioso abito rosso con fili d'oro, aveva riacquistato il suo colore naturale e scacciato via quel pallore causatole dal lungo ed innaturale sonno. “Anche perchè” aggiunse il gesuita “non è molto saggio quel capitano se lascia una deliziosa ragazza ad attenderlo così a lungo.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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