"Bene, non c'è tempo da perdere, dunque..." Dissi mentre mi alzavo lentamente dalla branda.
Ma, con mio sommo e piacevole stupore, notai di essere perfettamente in grado di camminare. Il sonno innaturale che mi aveva avvolto, tracimandomi in un mondo fatto di sogni nascosti, incubi e ricordi era ormai lontano.
"Le parole non bastano per descrivervi quanto vi sia grata, Manolo... Mi avete ricordato che esistono anche anime gentili a questo mondo.." Risi ".. Perfino su queste isole.."
Mi avvicinai al vecchio gesuita e lo abbracciai, con deferenza.
"Grazie.. Grazie di cuore.."
Gli occhi mi brillavano di gratitudine e riconoscenza.
"Andiamo, Parsifal.. O perderemo il passaggio..." Avvicinandomi al giovane olandese.
"Strada facendo mi direte quale sarà la nostra destinazione... Anche se credo dipenderà in gran parte dalla rotta dei contrabbandieri.."
Gli battei una mano sulla spalla, sorridendo.
"Forza, abbiamo un capitano da salvare e il miglior pirata delle Flegee da catturare.. Non sarà una passeggiata!" E gli feci l'occhiolino.
Mi voltai un'ultima volta verso Manolo: "Addio..." Con un cenno della mano.
E, senza aspettare oltre uscii dalla capanna, attendendo che Parsifal facesse lo stesso.
Mi fermai un momento a guardare il cielo, rapita.
Nemmeno una nuvola, le stelle erano visibili come fossero state dipinte una per una. Potevo sentire il fruscio delle onde che si infrangevano pian piano sulla spiaggia, come ad accarezzarla, dolcemente. Inspirai l'aria fresca e salmastra con gli occhi socchiusi.
Guerenaiz aveva ragione, le notti su queste isole hanno qualcosa di magico.
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