Guisgard ascoltò le parole di Talia, mentre la pioggia continuava a cadere su di loro.
I capelli di lei avvolgevano il suo viso e gocciolando imperlavano il suo volto, rigandolo come piccole lacrime screziate d'ambra.
Le labbra erano leggermente dischiuse e il loro vermiglio sembrava riflettersi sul chiarore del suo viso.
Guisgard la guardava e sentiva il cuore battergli forte.
La sua anima sembrava gridare e vibrare a quelle parole di lei.
Parole sognate e desiderate in infinite notti trascorse a tormentarsi tra ricordi, illusioni e timori.
Allora la sua mano, che stringeva ancora il braccio di lei, spinse a sé la ragazza.
I loro occhi furono allora vicinissimi ed ancor più le loro labbra, fino a sfiorarsi e poi a congiungersi in un lungo ed appassionato bacio.

I loro corpi furono l'uno contro l'altro e i vestiti bagnati facevano sentire i loro cuori, l'uno sull'altro, fino ad unirsi nel medesimo battito.
Le mani di Guisgard scivolarono e accarezzarono a lungo il corpo di Talia, fino a quando lui la prese fra le braccia e lasciarono il ponte, ormai alla mercé della pioggia e del vento.
Si ritrovarono nella cabina di lui, tra lenzuola di Persia e cuscini di broccato.
Avvolti nella seta più luminosa e preziosa.
L'uno nelle braccia dell'altra.