Ad un tratto il vento aumentò di colpo e forti boati cominciarono a farsi sempre più vicini.
Ormai il porto di Las Baias era a meno di un miglio, ma il mare iniziò a scuotere in maniera sempre più forte la lancia.
All'improvviso un'onda alta almeno una dozzina di metri si abbatté sull'imbarcazione, capovolgendola e spingendo in acqua Clio e Parsifal.
Poi il nulla...
“Il piano è questo... pensate a mettere in salvo Clio... quanto a me, attenderò il vostro ritorno, amico mio...” disse Gurenaiz.
Parsifal, dopo quel sogno, aprì gli occhi e si ritrovò in una sala rettangolare tutta bianca.
Era in un letto ed avvertiva un forte mal di testa.
Ad un tratto entrò un uomo insieme ad una suora.
“Finalmente vi siete svegliato...” fissandolo l'uomo “... siete vivo per miracolo. Ora però dovete riposare. In breve starete meglio.”
“Si, grazie al Cielo.” Fece la suora.
Nello stesso momento, Clio aprì gli occhi.
Era in un letto dalle candide e profumate lenzuola, in una stanza arredata con gusto, ricca di monili e oggetti di gusto europeo.
Da una grande finestra semicoperta da tende di seta, penetrava la luce del giorno, sebbene non fortissima a causa del cielo ancora grigio.
Poco dopo la porta si aprì ed una servitrice dalla pelle scura entrò.
Buongiorno a voi, milady.” Disse. “Come vi sentite?”
Ma subito qualcun altro comparve sulla soglia di quella stanza.
Era un giovane uomo abbigliato a metà fra un soldato ed un avventuriero.
“Lasciaci soli...” ordinò alla serva.
“Si, signore.” Annuì questa, per poi uscire.
“Molti pensano che le sirene siano solo un mito...” sorridendo Musan appena rimasto solo con Clio “... eppure probabilmente voi lo siete, visto che siete stata pescata in mare...” la fissò con i suoi occhi enigmatici.
E in quel momento Clio si accorse di essere nuda sotto le lenzuola.