Osservai quegli uomini entrare nella stanza. Trattenni il fiato, speranzosa. Ma quando si avvicinarono chinai la testa, desolata. Avevo sperato di riconoscere qualcuno di loro, di vedere finalmente un volto amico.
Solo un ufficiale mi sembrava familiare, ma era probabilmente solo un'impressione dettata dalla speranza.
Ascoltai attentamente le loro parole, mi inchinai rispettosamente quando nominò il mio re.
Tuttavia non dissi niente, sapevo che l'intervento di una donna in una conversazione come quella non sarebbe stata vista di buon occhio.
D'un tratto, però, la porta si aprì e Parsifal fece capolino nella sala.
Sorrisi e lo salutai con un cenno.
"Lor signori vogliano scusarmi..." Dissi a bassa voce, sicura che nessuno avrebbe badato a me.
Mi avvicinai a Parsifal: "Sono felice di vedervi.. Ero in pena per voi..." Sorrisi "..caspita, la divisa vi dona.." Strizzando l'occhio.
"Sanno tutto.. Ho raccontato loro di Guerenaiz e Giuff.. Sono gli unici che possono aiutarci.." Sussurrai ".. Anche se non mi fido di loro.."
Feci un passo, come per scortarlo dagli altri uomini, poi mi voltai di scatto.
"Guerenaiz vi ha parlato della mia lettera?" Osservai i suoi occhi immobili "..beh ho detto a Giuff di essere la promessa sposa del capitano.." Sorrisi, colpevole ".. E lo credono anche loro.." Indicando l'ammiraglio e il governatore.
"Venite, vi accompagno dall'ammiraglio" mi avviai verso il centro della sala.
Mi fermai in disparte, verso la finestra, nell'attesa che la conversazione terminasse.
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