Il pasto continuò come se niente fosse, il vecchio dialogava amabilmente con il portoghese e il suo accompagnatore. Quanto a me, sedevo in silenzio, sfoderando qualche sorriso di circostanza. La mia testa invece rimbombava, ripetendo incessantemente la storiella dei pirati che Fhael avevo narrato
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Sapete...” disse Fhael fissando il vecchio padrone di casa “... mentre doppiavamo Minisclosa, ci siamo imbattuti in una fregata olandese che trainava in porto un galeone pirata...E vedemmo poi scendere dal galeone alcuni prigionieri. Rammento una ragazza... tremava e piangeva, nonostante la liberazione... allora un capitano le si avvicinò e con poche parole la calmò... è tutto finito, presto sarai libera
|
Era l'ennesima, evidente dimostrazione che il portoghese era perfettamente consapevole della mia situazione e nelle parole del capitano della sua storia si potevano leggere le sue stesse parole, le sue stesse promesse.
Il breve messaggio, datomi velocemente approfittando di un attimo di distrazione del vecchio
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“A Mezzanotte, nella Cappella della villa...”
|
mi aveva riempita di una speranza se sembrava ormai smarrita, sepolta per sempre nei meandri del mio cuore.
Finito di desinare gli uomini si spostarono nella biblioteca per il dopopasto e io fui costretta a fare ritorno, non prima però di aver fatto comprendere a Fhael, tramite un'intenso sguardo, ildi essere pronta per l'appuntamento che avevamo fissato.
Nella mia camera il tempo non mi era parso tanto lento cone quel giorno: leggevo un po' in moso distratto, camminavo nervosa da un lato all'altro dei quattro angoli della stanza, mi gettavo sul letto sfinita.
Fu così che ingannai il tempo fino a che non vidi calare il buio. La cena seguì all'incirca il medesimo copione del pranzo ma io e Fhael evitammo qualsiasi comportamento, parola o sguardo che potesse essere mal interpretato.
Al termine della cena nuocamente lasciai gli uomini, intenti a dialogare, e feci ritorno alla mia stanza.
Il tempo scorreva lento e agoniante.
Allo scoccare dell'undicima ora, decisi di indossare abiti meno apporiscenti.
Col mio abito scuro poco prima di mezzanotts aprii la porta della mia camera e mi inoltrai nella villa. In punta di piedi riuscii senza strani intoppi, ad uscire dalla casa ed a giungere alla Cappella privata, adiacente al lato Nord della casa.
Una figura stava ritta all'interno della cappella, sentendo i miei passi voltò. Era Fharl.