La Guardia Ducale rappresentava il corpo d'élite delle milizie Capomzdesi ed era l'unica postazione militare a cui era permesso l'accesso nella capitale anche in tempo di pace (l'esercito regolare, a cui era negato l'accesso nella capitale per scongiurare possibili attacchi o ribellioni, infatti veniva formato solo in periodo di guerra ad opera dei vassalli dell'Arciduca).
Era formata dai migliori e più fidati soldati, col compito di difendere la capitale e la famiglia ducale.
Quando la Guardia Ducale sostava in città, allora la sua uniforme ufficiale era di colore verde (che rappresentava la terra di Capomazda) e nero (che richiamava le tuniche che l'aristocrazia indossava nelle parate e nelle assemblee), con una croce d'oro sul petto (simbolo della Cristianità).
Quando invece accompagnava l'Arciduca fuori dalla capitale, per visitare i vari vassalli del ducato o per rendere omaggio al re, allora il suoi colori erano il rosso (di questo colore era anche la croce) ed il bianco.
Questa seconda uniforme presentava i colori del regno di Sygma ed erano stati imposti, secondo la leggenda, dall'Arciduca Ardeliano, per simboleggiare l'ideale legame tra Capomazda e Sygma, della quale i Taddei rivendicavano la corona.
Ancora oggi gli studiosi sono in contrasto circa l'istituzione della Guardia Ducale.
La documentazione storica è molto incerta e largo spazio è occupato da leggende.
Una delle più antiche è narrata da Simmone di Suessyon e risale alle lotte dinastiche tra i figli di Taddeo il Vecchio.
Suo figlio maggiore Dominus, per prendere il potere, simulò un attentato, riuscendo così ad ottenere dal consiglio dei vassalli una guardia del corpo, costituita da un manipolo di cavalieri.
Con questi, Dominus assalì il palazzo ducale ed impose la sua tirannide su Capomazda.
Per liberare il ducato dal tiranno, Arados, nipote di Taddeo, con l'aiuto del vescovo Pipino, tentò di assoldare i mercenari di Ludovico detto Il Pelliero.
Egli era un formidabile soldato di ventura ed insieme ai suoi non aveva mai perso una battaglia.
Ma questo condottiero, in seguito alla morte sul campo del suo migliore amico, aveva giurato di non combattere mai più.
E per rendere forte questo voto, imponeva ai tanti che richiedevano i suoi servigi la risoluzione di un arcano.
Solo risolvendolo si poteva annullare quel giuramento.
Arados e Pipino si recarono così da Ludovico e questi impose ai due il suo arcano, che così recitava:
“Si può mangiare.
Può contenere acqua.
Può avere varie forme.
E' considerata pesante.
Può avere varie funzioni.”
Arados risolse l'arcano e sciolse così Ludovico dal suo giuramento.
Grazie a questi mercenari, Arados sconfisse Dominus e i suoi cavalieri, liberò Capomazda dalla tirannide e si guadagnò il titolo di Arciduca.
E il nuovo signore del ducato nominò Ludovico e i suoi soldati difensori di Capomazda.
Da allora i cavalieri incaricati di proteggere la famiglia dei Taddei furono raccolti in un corpo militare chiamato Guardia Ducale.
E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma di oggi?